Usa, l'inflazione vola al 9,1%: euro e dollaro in parità
Nuova fiammata dell'inflazione negli Stati Uniti in giugno. I prezzi al consumo sono saliti del 9,1% su base annua, sopra le attese degli analisti che scommettevano su +8,8%. Su base mensile l'aumento è stato dell'1,3%.
L'inflazione dunque corre e vola ai massimi degli ultimi 40 anni: era infatti dal novembre 1981 che non si registrava un balzo così significativo.
E l’effetto non tarda a farsi sentire in Europa, con le Borse che accelerano al ribasso: Milano perde l'1,84% con il Ftse Mib a 21.118 punti, Francoforte cede l'1,98%, Parigi l'1,86% e Londra l'1,29%. Lo spread tra Btp e Bund supera i 200 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,17%. Euro e dollaro restano sulla parità con la moneta unica che scambia a 1,0003 sul biglietto verde.
In giornata l’euro è anche sceso sotto la parità nei confronti del dollaro per la prima volta dal 2002 con i dati sull'inflazione americana, arrivando a valere 0,9998, il livello più basso dal 2002. La moneta unica è tornata ora sopra il dollaro ma resta debole: alle ore 15.10 italiane vale 1,0021 dollari. Ad aumentare la pressione sull'euro è il dato dell'inflazione americana al 9,1%, lasciando intravedere una Fed aggressiva e pronta ad alzare i tassi di un ulteriore 0,75% alla prossima riunione. Una Fed aggressiva, insieme a prospettive economiche europee deboli e alla crisi energetica nel Vecchio Continente, rendono il dollaro più attraente e ne confermano lo status di «bene rifugio».
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