Università, sindacato e imprese ripensano insieme il lavoro
Un progetto che unisce imprese, sindacati e università nella ricerca di soluzioni a problemi reali nel mondo della manifattura bresciana. Si chiama «Università, sindacato e imprese al lavoro» ed è promosso dalla Fim Cisl, che ha coinvolto i colleghi della Fiom Cgil, l’Università degli Studi di Brescia (dipartimento di Ingegneria), la Fondazione Ergo e alcune aziende del territorio tra cui Gefran, Acciaierie Venete e Maxion Wheels.
Si tratta di un percorso condiviso di analisi e progettazione organizzativa, che dalla scorsa settimana e fino a maggio coinvolgerà 45 studenti della laurea magistrale di Ingegneria gestionale, con la partecipazione di operatori e delegati sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, manager e tecnici delle imprese sopraccitate e analisti della Fondazione Ergo.
Venticinque ore complessive, ritagliate nell’ambito del corso di Sociologia dell’organizzazione, in cui all’impianto teorico si affiancheranno la visione e l’esperienza pratica: dopo alcuni momenti introduttivi, utili a dare strumenti e linguaggi comuni ai partecipanti, è prevista la visita alle imprese coinvolte, che mostreranno l’intero percorso produttivo e le dinamiche della filiera, infine i lavori di gruppo.
Al tavolo siederanno universitari e delegati sindacali per studiare soluzioni concrete a problemi reali presentati dalle aziende. I risultati saranno illustrati alla fine del percorso, in maggio, e valutati non solo dai docenti dell’UniBs, ma anche dai rappresentanti delle aziende partecipanti.
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«Questo progetto - commenta la prof.ssa Francesca Sgobbi, docente di Ingegneria economico-gestionale all’Università degli Studi di Brescia - presenta diversi punti di forza. Innanzitutto gli studenti sono a contatto con casi reali, non si tratta quindi dell’abituale studio teorico ma di un viaggio a tutto tondo nel mondo delle imprese, con l’invito a trovare soluzioni concrete a problemi concreti.
Inoltre - continua Sgobbi - è un percorso ad alto grado di interdisciplinarietà, dove i ragazzi potranno testare le competenze apprese in diversi corsi di studio affrontati. Infine, si adotta una prospettiva diversa dal solito: non solo quella improntata sul lato tecnico-manageriale, su cui sono solitamente proiettati i nostri universitari, ma anche quella della rappresentanza sindacale, ponendo con forza un altro tipo di stakeholder e una crescente attenzione ai temi dell’inclusione e della diversità, per arrivare a risposte che soddisfino il maggior numero possibile di attori».
«L’obiettivo - spiega il segretario generale della Fim Cisl Stefano Olivari - è di slegarsi dai tanti convegni, seppur utili, sulla partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale, e riunire le parti sociali per affrontare, nella pratica, reali processi di miglioramento nelle fabbriche. É un progetto win-win per tutti coloro che partecipano in una prospettiva di rete sociale, capace di sviluppare le proprie potenzialità e adattarsi alle continue mutazioni dei contesti economici, sociali e produttivi».
«Grazie a questo progetto - chiude Carlo Pintossi, responsabile della produzione sensori per Gefran -, i ragazzi avranno l’opportunità di confrontarsi con la complessità e le sfide quotidiane di una organizzazione produttiva multinazionale. Fondamentale è la tensione verso il processo di miglioramento continuo in un contesto mutevole e complesso come quello attuale».
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