Economia

Unioni civili e convivenze. Come si regola il fisco

Quanto c’è da sapere sugli aspetti economici dopo l’avvio della nuova legge
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Prima la legge, poi il semaforo verde del Consiglio di Stato al decreto-ponte, entro dicembre le norme attuative per l’applicazione concreta della legge approvata nel maggio scorso. Il quadro non è ancora completo ma, nel frattempo, le unioni civili possono partire e regolarizzarsi. Non è necessario sia il sindaco a celebrare l’unione, può delegare.

E quindi, un po’ in tutt’Italia si sono celebrare le prime unioni fra omosessuali e ratificare i primi contratti di convivenza. Nel bresciano, la prima unione civile la si è celebrata ad Odolo nei giorni scorsi, altre sono annunciate in diversi paesi. Brescia città (l’annuncio è di ieri) comincerà a farlo nei prossimi giorni.

L’avvio dell’unione civile. A differenza del classico matrimonio non ci sono pubblicazioni. L’unione civile tra persone dello stesso sesso si costituisce attraverso una dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile in presenza di due testimoni, ma a differenza del matrimonio non ci saranno formule particolari. Dal punto di vista fiscale, alle coppie unite civilmente si applicherà il regime della comunione dei beni, sempre che non optino espressamente per la separazione dei beni.
Se c’è la volontà, si può anche scegliere il cognome di uno dei due partner. Se uno dei due partner muore l'altro ha diritto al Tfr e anche alla pensione di reversibilità. 

La fine dell’unione. Subito il divorzio senza la separazione. Per scrivere la parola fine a un’unione civile basterà che anche uno solo dei due partner presenti una comunicazione all'ufficiale di stato civile contenente la volontà di sciogliere l'unione. Dopo tre mesi dalla presentazione della comunicazione si potrà chiedere il divorzio vero e proprio. In caso di divorzio il disegno di legge ha previsto che il partner più “debole” avrà diritto agli alimenti, oltre che all'assegnazione della casa. 

La convivenza di fatto. Il primo passaggio per formalizzare la convivenza è la richiesta di iscrizione all'anagrafe. Uno dei due conviventi può presentare il modello di dichiarazione di residenza all'ufficio anagrafico del Comune dove si intende fissare la propria residenza o inviato per raccomandata, via fax o mail, puntualizzando che si tratta di «Convivenza per vincoli affettivi». Chi compila il modulo è il «soggetto che dirige la convivenza». Al modello bisogna allegare i documenti di identità di entrambi i soggetti.

I conviventi possono decidere di regolare i reciproci rapporti economici e patrimoniali e di optare per la comunione dei beni con un contratto di convivenza. Per la sottoscrizione o l'eventuale modifica o risoluzione, è necessaria la forma scritta e l'atto deve essere predisposto con l'assistenza di un professionista (avvocato o notaio) nella forma di atto pubblico o di scrittura privata. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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