UniCredit mette sul piatto 10 miliardi per acquistare Banco Bpm
UniCredit ha aperto il «risiko bancario» anche in Italia: l'istituto guidato dall'ad Andrea Orcel ha lanciato un’Ops, un’Offerta Pubblica di Scambio, in azioni da 10,1 miliardi su Banco Bpm. La proposta, spiega una nota, prevede un rapporto di concambio da 0,175 azioni di nuova emissione UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm, «che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 per azione» con «un premio pari a circa lo 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024» e del 15% circa rispetto ai valori precedenti all'annuncio dell'offerta di Banco Bpm su Anima.
Just in: Italy’s UniCredit has launched a takeover bid for rival Banco BPM, in a deal that would step up consolidation of Europe’s fragmented banking sector https://t.co/rbYeWm45BI pic.twitter.com/20V6faQw27
— Financial Times (@FT) November 25, 2024
Il cda di UniCredit chiederà quindi all'assemblea straordinaria convocata il 10 aprile la delega per un aumento di capitale al servizio dell'offerta con l'emissione di 266 milioni di nuove azioni. L'istituto prevede che l'Ops sarà completata «entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi». L'offerta è «autonoma e indipendente dall’investimento di UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank».
Le reazioni
La mossa di Orcel su Banco Bpm ha agitato anche la politica: l'operazione di Unicredit è stata «comunicata ma non concordata col Governo». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. «Poi vedremo, come è noto esiste la golden power. Il Governo farà le sue valutazioni, valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso».
Sul tema è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: «Ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania e non so perché abbia cambiato idea, anche perché Unicredit ormai di italiano ha poco e niente. A me sta a cuore che Bpm e Montepaschi, che sono soggetti italiani e potrebbero organizzare un terzo polo italiano, non vengano messi in difficoltà. Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri. A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai».
L’offerta nei dettagli
L’offerta del controvalore massimo di 10,1 miliardi di euro punta a consolidare Unicredit nel ruolo di seconda banca nazionale, rafforzandone in particolare la presenza nel Nord Italia, area in cui è fortemente radicato Banco Bpm. L'offerta pubblica di scambio di Unicredit valorizza le azioni della rivale 6,657 euro, con un premio dello 0,5% sull'ultima chiusura di Borsa e del 15% sul prezzo del 6 novembre, prima che la banca milanese lanciasse l'Opa su Anima e venisse successivamente coinvolta nel collocamento di Mps.
Italy's UniCredit launched a surprise $11 billion all-share offer for rival Banco BPM. It’s not the first time UniCredit has set its sights on its domestic peer with roots in Milan's wealthy Lombardy region https://t.co/eVoqckIxFb pic.twitter.com/vUq01Dbpnb
— Reuters (@Reuters) November 25, 2024
Agli azionisti del Banco che aderiranno verranno assegnate 0,175 azioni Unicredit di nuova emissione per ogni titolo consegnato. L'operazione «mira a rafforzare la posizione competitiva di Unicredit in Italia» creando «una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente». Il gruppo guidato da Andrea Orcel potenzierà infatti il proprio franchise in Italia con la «rete altamente complementare» e i 4 milioni di clienti di Banco Bpm e raddoppierà la quota di mercato per filiali nel Nord Italia, area in cui il Banco dispone di oltre 1.000 filiali, pari a più del 70% della sua rete.
Grazie al Banco, Unicredit vedrà salire la quota di mercato nel Nord Italia dall'11 al 20% mentre la quota nazionale in termini di volumi intermediati salirà dal 9 al 15% e quella dei depositi dal 9% al 14%. L'efficacia dell'offerta è subordinata al conseguimento di almeno il 66,67% del capitale di Banco Bpm (derogabile fino al 50%), che Unicredit vuole incorporare nel più breve tempo possibile attraverso il delisting. La fusione consentirà infatti di estrarre sinergie per 1,2 miliardi di euro ante imposte a partire dal secondo anno dopo il completamento dell'offerta, previsto per il giugno 2025. Le sinergie di costo sono stimate in 900 milioni e quelle da ricavi in 300 milioni mente i costi di integrazione sono di 2 miliardi.
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