Economia

Un milione di contratti di lavoro in più, ma la metà è a termine

Nei primi 11 mesi del 2021 le assunzioni sono state in totale oltre 6,6 milioni. Giù la disoccupazione: -6%
Il mercato del lavoro è in ripresa in Italia, cala la disoccupazione - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il mercato del lavoro è in ripresa in Italia, cala la disoccupazione - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Sfiora quota un milione il saldo a favore dei contratti attivati rispetto a quelli conclusi tra gennaio e novembre 2021, ma la metà è a termine: i dati aggiornati dell’Osservatorio Inps sul precariato confermano l’andamento positivo nel mercato del lavoro, ma anche che la spinta alla ripresa continua ad arrivare dai posti a tempo determinato. Calano, intanto, le ore di cig autorizzate, mentre aumenta l’importo dell’assegno, con la riforma degli ammortizzatori sociali in campo da inizio anno: il tetto sale a 1.222 euro lordi al mese, pari a 1.151 euro netti.

Ingressi e uscite

Una delle novità considerate importanti dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per dare più tutele e garanzie ai lavoratori, con «effetti concreti» dal punto di vista dell’integrazione salariale ma anche di «protezione di fronte all’aumento dei prezzi» di queste settimane. Per quanto riguarda gli ingressi e le uscite nel mercato del lavoro, nei primi undici mesi del 2021 l’Osservatorio Inps indica che sono stati attivati oltre 6,6 milioni di contratti nel settore privato (escluso il lavoro agricolo e domestico) e ne sono cessati più di 5,6 milioni. La variazione netta si attesta così a +980.922 rapporti di lavoro. Per i contratti a tempo indeterminato si ferma a +164.210 posti, tre volte più alta risulta per quelli a termine che segnano +497.467: oltre la metà del saldo positivo totale.

I numeri

Nel complesso le assunzioni attivate (6,616 milioni) registrano un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+22%) in tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per stagionali (+32%) e in somministrazione (+29%). Invece le cessazioni (5,635 milioni) sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente salgono del 10%, con un aumento più alto per i contratti a tempo indeterminato (+17%, ovvero +206.166 negli undici mesi). Dati questi ultimi che comprendono sia i licenziamenti, alla prova dopo la fine del blocco, ma anche le dimissioni.

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Disoccupazione

Nell’intero 2021 le domande di disoccupazione arrivate all’Inps sono state 1,877 milioni, con una diminuzione del 6% sul 2020. Per la cig, il nuovo anno si apre con un calo delle ore autorizzate dall’Istituto a gennaio, in particolare con la causale Covid, prorogata fino a fine 2021 per alcuni settori più colpiti durante la crisi - tessile e abbigliamento, pelli cuoio e calzature -, senza contributo addizionale per le aziende ma con il vincolo a non licenziare durante il periodo di fruizione. Il totale autorizzato si ferma a 84,4 milioni di ore (-30,1% sul mese precedente), di cui 50,3 milioni di ore con causale «emergenza sanitaria Covid-19» (-42% rispetto a dicembre 2021).

Tra le novità della riforma degli ammortizzatori sociali entrata in vigore dall’inizio di quest’anno, oltre all’aumento degli importi massimi per la cassa integrazione con l’assegno che garantirà l’80% della retribuzione fino a un massimo di 1.222 euro lordi al mese (l’aumento lordo rispetto all’anno scorso è di poco più di 22 euro al mese), c’è anche la riduzione da 90 a 30 giorni dell’anzianità minima di lavoro per accedere all’integrazione salariale. I sindacati restano in guardia. Il segretario della Cisl, Luigi Sbarra chiede di «affiancare una forte transizione sociale» a quella ecologica e digitale del Paese. «Dobbiamo difendere e proteggere la produzione e i posti di lavoro. La priorità è il rilancio degli investimenti».

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