Economia

Un miliardo per innovare prodotti e processi delle pmi

A maggio la prima finestra per le domande. Le aziende possono partecipare sole o in aggregazione
Le risorse provengono dal Fondo complementare del Pnrr - © www.giornaledibrescia.it
Le risorse provengono dal Fondo complementare del Pnrr - © www.giornaledibrescia.it
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Pronto 1 miliardo di euro per promuovere l’innovazione di prodotto e processo a valere sul bando nazionale Accordi per l’Innovazione. Le risorse provengono dal Fondo complementare al Pnrr, a cui si aggiungono in cofinanziamento i fondi stanziati dalle singole Regioni, per la Lombardia si tratta di 2 milioni di euro. Per quest’anno è prevista l’apertura di due sportelli, la prima finestra per la presentazione delle domande si aprirà a maggio, mentre la seconda è in calendario per l’autunno.

I destinatari

L’invito è rivolto alle imprese di qualunque dimensione, con almeno due bilanci approvati e sede sul territorio nazionale. È possibile partecipare singolarmente o in partenariato con altre aziende o con università ed enti di ricerca, le aggregazioni non possono comunque coinvolgere più di 5 soggetti.

«Grazie allo strumento degli Accordi per l’Innovazione - spiega Marco Bortoli - consigliere di amministratore e consulente di Gfinance, società specializzata in finanza agevolata - il Ministero dello Sviluppo Economico e le Regioni si propongono di selezionare progetti di rilevante impatto tecnologico e favorire l’adozione di soluzione innovative di alto profilo. Per le imprese bresciane l’occasione è di osare con proposte ambiziose».

Spese ammissibili

Si tratta infatti di progetti di ricerca e sviluppo sperimentale di grande dimensione, con un importo minimo che parte dai 5 milioni di euro.

Le attività devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (quali materiali avanzati e nanotecnologia; fotonica e micro/nano elettronica; sistemi avanzati di produzione; tecnologie delle scienze della vita; intelligenza artificiale; connessione e sicurezza digitale).

L’elenco delle spese ammissibili comprende il personale dipendente (limitatamente a tecnici e ricercatori), gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, i servizi di consulenza, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, le spese generali calcolate su base forfettaria e i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

A fondo perduto

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto, e di una eventuale quota di finanziamento agevolato, nel limite massimo dell’intensità d’aiuto pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale. E’ prevista una maggiorazione di contributo dal 5% al 10% per progetti promossi da aggregazioni.

Le domande saranno valutate dall’ente gestore sulla base delle caratteristiche del soggetto proponente, della qualità della proposta progettuale e dell’ impatto del progetto. In linea con le altre misure del Pnrr i progetti dovranno inoltre rispettare il principio sancito di «non arrecare un danno significativo» contro l’ambiente (principio Dnsh).

La procedura di valutazione prevede una fase negoziale con il Ministero. Nel caso l’istruttoria abbia esito positivo si procede alla definizione dell’Accordo tra il Ministero, le imprese proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al sostegno del progetto di ricerca e sviluppo.

La piattaforma per la compilazione della domanda è già attiva al link https:fondocrescitasostenibile.mcc.it, mentre l’invio delle domande sarà accessibile dalle ore 10.00 dell’11 maggio 2022. Dal 2015 a oggi sono state assegnate attraverso lo strumento degli accordi per l’innovazione risorse complessivamente pari a 1,7 miliardi di euro, per un totale di investimenti attivabili pari a circa 3 miliardi.

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