Economia

Ulivi tormentati dalla cascola, la difesa è la vespa samurai

A causa degli attacchi della cimice asiatica, nel Bresciano si teme una perdita di raccolto fino al 70%
Un «lancio» di vespe samurai, usate per contrastare l’avanzata della cimice asiatica
Un «lancio» di vespe samurai, usate per contrastare l’avanzata della cimice asiatica
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Gli uliveti bresciani stanno perdendo olive in modo anomalo, afflitti da quella che i tecnici chiamano «cascola». A provocarla possono essere diversi motivi. Nei giorni scorsi gli agricoltori affiliati a Confagricoltura hanno puntato il dito soprattutto contro la cimice asiatica, stimando una perdita di raccolto che sul Garda, in alcune zone, potrebbe arrivare a punte del 70%. Questo parassita ha un antagonista: la vespa samurai o Trissolcus japonicus, un insetto grande meno di un millimetro innocuo verso l’uomo. Da qualche mese la vespa samurai sta colonizzando i campi bresciani creando una sua organizzazione destinata ad attaccare la cimice asiatica, a cui danneggia le uova deposte nelle olive. Il «lancio» nei campi della vespa samurai l’anno scorso è stato fatto per la prima volta da Ersaf.

Dall’1 gennaio 2021 il compito è passato al Servizio fitosanitario di Regione Lombardia, rifornito dal Crea Dc di Firenze. Lo scorso 1 luglio, il Ministero della transizione ecologica ha autorizzato la prosecuzione del piano di contrasto alla cimice asiatica, e il 7 luglio il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia ha iniziato i lanci nei 28 siti più colpiti dall'invasione, tra cui il Bresciano, ma anche le province di Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Pavia e Sondrio.

A Brescia si sono liberate vespe samurai nei campi di Lonato del Garda, Calcinato, Poncarale, Collebeato e Puegnago del Garda. L’anno scorso il medesimo lavoro (ma da parte di Ersaf) si era svolto a Lonato, Calcinato, Poncarale, Collebeato e Sulzano. Come spiegato dall’assessore all’Agricoltura lombardo Fabio Rolfi «in tutti i siti nel corso dell’estate verranno effettuati due lanci di vespe, con la presenza di 100 femmine e 10 maschi per ogni rilascio, a cui seguiranno i controlli di verifica della loro efficacia. La lotta biologica non è risolutiva in tempi brevi, ma nei prossimi anni dovrebbe permettere un contenimento della cimice entro livelli molto più sopportabili».

Intanto comunque il ritrovamento di uova di cimice già aggredite dalla vespa fa ben sperare nell’insediamento dell’antagonista in Lombardia. Con queste premesse nuove richieste dagli agricoltori di lanci di vespe non mancano. Dal lago d’Iseo, dove quest’anno non si sono effettuate, la vicepresidente di Coldiretti, Nadia Turelli, chiede «si intervenga» anche sulla costiera sebina, dove la riviera degli ulivi è in progressiva crescita sia di ulivi piantumati che di produzione, ma che lo si faccia «con maggiore anticipo, possibilmente in primavera».

Per Matteo Ghirardi - tecnico dell’Associazione interprovinciale dei produttori olivicoli lombardi (Aipol) - sull’Iseo quest’anno la cimice sarebbe in aumento. «Se ne vede un po’ ovunque, anche su frutta, pomodori e soia. Abbiamo però notato che il lancio di vespe dell’anno scorso ha dato luogo a un buon insediamento. Naturalmente la natura ha bisogno dei suoi tempi per dare i primi risultati significativi. In questo momento stiamo lavorando anche noi per difendere gli ulivi con la sperimentazione di un trattamento insetticida (fungo biologico) a basso impatto ambientale. I più attenti hanno oggi anche la possibilità di versare sulle piante una polvere di roccia, che le scherma e confonde la cimice. Sui risultati sapremo qualcosa di più a fine anno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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