Ulivi stressati dalla siccità: produzione in calo fino al 40%
Piante in stress idrico, foglie scottate e ingiallite, meno olive e più piccole. Sono gli effetti della siccità e delle alte temperature sugli oliveti bresciani dove si stimano perdite nella quantità di olive che arrivano fino al 30%, 40% rispetto a un'annata normale. È quanto sostiene Coldiretti Brescia in base a un monitoraggio effettuato sul territorio.
«Un altro anno da dimenticare - afferma Silvano Zanelli, olivicoltore di Puegnago del Garda e presidente Aipol, l'Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi - il caldo e la siccità stanno mettendo in ginocchio la nostra olivicoltura, con perdite di prodotto che nelle nostre zone raggiungono al momento punte del 30% e 40%. Una situazione grave per un settore di grande valore per l'agricoltura lombarda sia per la qualità del prodotto, sia dal punto di vista ambientale e turistico».
Mix esplosivo
Il caldo e la siccità hanno ostacolato la comparsa dei frutticini sulle piante che manifestano i sintomi dello stress idrico con le foglie ingiallite, scottate e caratterizzate da una colorazione tenue. Anche le olive che sono riuscite a svilupparsi sui rami degli alberi - precisa Coldiretti - faticano a crescere e ingrossarsi correttamente con il conseguente rischio di avere una resa finale di olio inferiore.
Apprensione per un annata già compromessa anche sul lago d'Iseo dove Nadia Turelli, olivicoltrice di Sale Marasino guarda avanti con preoccupazione: «Mancano ancora più di due mesi alla raccolta delle olive e gli eventi che possono accadere sono ancora molti, è difficile fare una reale previsione ma le premesse non sono incoraggianti e mettono a serio rischio le Dop bresciane, oggi abbiamo bisogno di pioggia purché non si verifichino forti temporali con grandinate».I danni
I danni alla stagione olivicola - conclude Coldiretti Brescia - si sommano a quelli provocati dalla siccità ad altre colture lombarde. Al momento - conclude la Coldiretti regionale - si stimano già cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle a causa delle alte temperature le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo in pianura stanno anche bruciando frutta e verdura mentre negli alpeggi in montagna i pascoli sono secchi.
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