Economia

Ubi Banca, ecco il nuovo Consiglio di sorveglianza

Andrea Moltrasio è stato confermato al vertice del Consiglio di Sorveglianza. Approvato il dividendo di 11 centesimi per azione
  • L'assemblea di Ubi Banca
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Si è conclusa alle 14 l'assemblea di Ubi Banca a Bergamo. Andrea Moltrasio è stato confermato al vertice del Consiglio di sorveglianza.

Le elezioni per il rinnovo dei vertici hanno visto prevalere, di misura, la lista dei fondi, guidata da Giovanni Fiori, con il 51% dei voti.

Il 48,88% dei voti è andato al «listone» espressione dell'alleanza tra Brescia, Bergamo e Cuneo. Ma la lista dei fondi era dichiaratamente di minoranza e pertanto i rappresentanti avevano rinunciato in anticipo ad assumere la presidenza. 

Ecco perché, al termine del voto, è passata a larga maggioranza la mozione che ha visto confermare Moltrasio alla presidenza e Mario Cera come vicepresidente vicario.

Secondo le indicazioni della vigilia, Franco Polotti sarà confermato presidente del Consiglio di gestione, nominato nei prossimi giorni dalla Sorveglianza.

Il nuovo Consiglio di sorveglianza è così composto: 
Andrea Moltrasio (presidente - espressione del Patto dei Mille); Mario Cera (vicepresidente vicario - espressione del Sindacato Azionisti); Armando Santus (Patto dei Mille); Gian Luigi Gola (Cuneo); Pietro Gussalli Beretta (Sindacato Azionisti); Pierpaolo Camadini (Sindacato Azionisti); Letizia Bellini Cavalletti (Sindacato Azionisti); Renato Guerini; Giuseppe Lucchini (Sindacato Azionisti); Francesca Bazoli (Sindacato Azionisti); Sergio Pivato (Sindacato Azionisti); Alessandra Del Boca (Sindacato Azionisti); Giovanni Fiori (Fondi); Paola Giannotti (Fondi); Patrizia Michela Giangualano (Fondi).

Alle 12.30 si era chiusa la discussione sul primo punto all'ordine del giorno, relativo alla distribuzione del dividendo di 11 centesimi per azione.

Gli interventi degli azionisti e le successive repliche dei vertici della banca hanno riguardato il bilancio 2015, il tema della futura «banca unica» e le eventuali fusioni. 

Il consigliere delegato, Victor Massiah, ha confermato che «non ci sono al momento dossier aperti» e che «eventuali operazioni saranno prese in considerazione solo se possono creare valore».

Al momento della votazione era rappresentato il 48% del capitale sociale.

La proposta è stata approvata quasi all'unanimità. Favorevole il 98,54% delle azioni ammesse al voto; contrario lo 0,68% delle azioni; i possessori delle rimanenti azioni rappresentate in assemblea si sono astenuti o non hanno votato.

 

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