Economia

Twitter e il sogno di Elon Musk di una super App

La vicenda nelle ultime settimana ha avuto una cassa di di risonanza decisamente ampia, ma tra annunci e ripensamenti il caos regna sovrano
Continua la «Twitter Saga» - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Continua la «Twitter Saga» - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Le ultime settimane la Twitter Saga ha avuto una cassa di risonanza decisamente ampia, ma tra annunci e ripensamenti il caos regna sovrano

Il futuro di Twitter, secondo il suo nuovo proprietario, il miliardario Elon Musk, è a pagamento. Musk vuole trasformare l'uccellino blu in X, la «app per tutto», seguendo il modello cinese di WeChat (app di messaggistica e social media che in Cina viene utilizzata in modo estremamente diffuso tanto per comunicare quanto per fare acquisti di beni e servizi, direttamente in app). Tuttavia, tra licenziamenti di massa e annunci a caldo (come la spunta blu a pagamento), l'era di Twitter sotto la guida di Musk parte tra disordine e paure (persino l'Onu si è spinta a lanciare un appello per il rispetto dei diritti umani sulla piattaforma).

Nel disperato tentativo di «far quadrare i conti», il nuovo proprietario di Twitter ha preso decisioni scomode che, per il momento, si stanno rilevando pure controproducenti. Nei caotici giorni post acquisizione - per 44 miliardi di dollari - abbiamo assistito a licenziamenti di massa (circa il 50% dell'intera forza lavoro - 3.700 dipendenti circa su un totale di 7.500 lavoratori) quale scelta obbligata per contenere le perdite: «Sfortunatamente non c'è scelta quando un'azienda perde oltre 4 milioni di dollari al giorno», scrisse lo stesso Musk una decina di giorni fa proprio sul social media. Solo un paio di giorni dopo l'annuncio ed il licenziamento, il dietro front con il richiamo di decine di lavoratori (molti lavoratori - riporta l'agenzia Bloomberg - sono stati licenziati prima che la direzione si rendesse conto delle loro competenze ed esperienze, necessarie per costruire le nuove funzioni del social media immaginate dal nuovo proprietario).

La scelta dei licenziamenti di massa e le dichiarazioni di Musk hanno avuto impatti anche sugli inserzionisti.

La spunta blu a pagamento (le prime crepe e il secondo dietro front)

Un'altra delle azioni messe subito in campo da Musk per incrementare le entrate riguarda la spunta blu a pagamento (prima concessa in modo gratuito solo ad account attendibili e verificati). Secondo quanto riportato dalla testata americana The Verge, Twitter Blue (cioè la spunta blu a pagamento, al prezzo di circa 8 dollari al mese) è stato presentato agli investitori come un piano di crescita in grado di far entrare ben 159 milioni di dollari tra il 2022 ed il 2028. 

Secondo lo stesso Musk, la spunta blu a pagamento avrebbe dovuto scoraggiare l'apertura di account falsi. Peccato che in pochissimi giorni sia successo l'esatto contrario: un finto account Nintendo ha pubblicato una immagine di SuperMario mentre fa il dito medio; un altro finto account si è spacciato per l'azienda aerospaziale e della difesa Lockheed Martin, annunciando che la società avrebbe interrotto la vendita di armi all'Arabia Saudita; un altro finto account si è spacciato per l'azienda farmaceutica Eli Lilly annunciando che l'insulina per le persone con diabete sarebbe stata resa disponibile in modo gratuito (costringendo l'azienda ad intervenire per smentire e dire che, nonostante la spunta blu, l'account da cui era partita la notizia era falso).

Tutti casi che hanno costretto il nuovo proprietario di Twitter al secondo dietro front. Per ora, l'idea di un Twitter Blue a pagamento è stata congelata.

Mastodon come «rimpiazzo»?

La rivoluzione annunciata, iniziata, bloccata, cambiata... di Elon Musk per dare a Twitter una nuova vita, si scontra anche con un altro fenomeno in atto: la scelta di molti utenti di approdare su altri social (alcuni abbandonando del tutto il social media, altri per ora semplicemente aprono un account su altre piattaforme).

Una di queste è Mastodon, piattaforma social di microblogging, molto simile a Twitter nell'impostazione (la pubblicazione di messaggi brevi, per lo più di divulgazione/informazione), nata nel 2016 che nelle ultime settimane ha conquistato nuovi utenti (oltre 230mila nell'ultima settimana) raggiungendo quasi 5 milioni di account.

Come funziona

A differenza di Twitter, Mastodon è open source e decentralizzata (non esiste un unico proprietario e non ci sono forme di profilazione degli utenti e monetizzazione pubblicitaria), si basa su «istanze» (tipo i canali di Telegram), ciascuna con le proprie regole, ed il controllo su quanto viene pubblicato avviene direttamente dagli utenti attraverso le segnalazioni di violazioni e abusi ai gestori dell'istanza. Ma da qui a dire che potrebbe soppiantare Twitter ce ne vuole.

Non solo perché Twitter conta oltre 200milioni di account, ma perché le scelte sono in mano nostra e abbandonare una piattaforma social per un'altra (semi-sconosciuta) non è una scelta così scontata. Cosa che Elon Musk probabilmente sa bene, proseguendo dritto verso il suo sogno di una super App che inglobi tutto, anche l'e-Commerce, portando il modello WeChat in occidente (ad oggi, non c'è nulla di simile sul mercato e Musk ha tutta la forza, economica e di carattere, per coprire il «vuoto»).

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