Troppe richieste per Natale, Massari sospende lo shop online
«Mi spiace molto dovervi dare questo annuncio ma non siamo più in grado di soddisfare la domanda. Lo shop online tornerà a gennaio. Troverete tutta l’offerta dei dolci natalizi nel nostro punto vendita».
Questo l’annuncio pubblicato su facebook da Iginio Massari. La Pasticceria Veneto, sotto Natale, è presa d’assalto e la vendita via web non è più possibile.
Le parole del pasticcere numero 1 in Italia non sono passate inosservate. Sotto il post i commenti si sono moltiplicati nel giro di poco, tra chi difende la scelta e chi la critica. A chi lo rimprovera di non essersi organizzato per tempo per soddisfare tutte le richieste, Massari risponde netto: «Non siamo un’industria».
Per chiarire meglio il concetto, su Facebook è stata poi postata la foto della coda fuori dalla pasticceria. Panettoni, pandori e bossolà spopolano da tempo e sono ancora più ricercati adesso che la popolarità di Iginio è aumentata notevolmente grazie ai passaggi televisivi.
«Lei ha una vaga idea delle quantità? - scrive ancora Massari a chi si lamenta - Pensa che non sarei più contento se riuscissi a soddisfare tutti? Come potremmo gestire X ordini? Il magazzino per stoccarli non è grande, ogni giorno viene liberato per far posto agli altri. Le ricordo che produciamo tutti i giorni».
«Nemmeno per le aziende che vogliono regalarlo ai propri clienti??», chiede un utente, confidando in una deroga. Niente da fare.
Nel dibattito intervengono anche molti difensori del pasticcere. «Un po’ di rispetto, credi che con la crisi che c’è il maestro non vorrebbe vendere più possibile?», si legge in una risposta. O ancora: «Ogni anno anche noi ci organizziamo per ordinare il panettone perché va a ruba. E lo facciamo volentieri e senza polemiche perché vediamo ogni giorno il Sig. Iginio nella sua pasticceria che tra un impasto e l'altro saluta i suoi clienti con un sorriso e si scusa con loro se finiscono le scorte per quel giorno».
La discussione resta aperta: a Natale mancano ancora poco più di venti giorni ed è facile prevedere che le code proseguiranno. E chi sperava di saltarle passando dal web, dovrà rassegnarsi.
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