Transizione digitale e ambientale delle imprese: pacchetto da 101 milioni di euro
Un pacchetto da 101 milioni di euro, gran parte a fondo perduto, per sostenere la transizione digitale e ambientale delle imprese della Lombardia e il loro posizionamento internazionale. Risorse, quelle stanziate dalla Regione, che si aggiungono ai 35 milioni di euro già erogati negli ultimi due anni per la sola provincia di Brescia, quella che in questo frangente di tempo è riuscita a intercettare e mettere a terra più contributi di tutte.
Fondi che nel Bresciano hanno portato a investimenti privati per circa 170 milioni in poco meno di 48 mesi, generando un indotto di cinque volte superiore allo stanziamento iniziale. Senza considerare, inoltre, gli oltre 100 milioni di finanziamenti erogati dagli istituti bancari bresciani per effetto delle misure regionali.
Cinque bandi
Brescia è pronta a giocare un ruolo di primo piano anche nei prossimi mesi per sfruttare il nuovo pacchetto della Lombardia. Che si articola in cinque bandi che apriranno da qui alla fine di ottobre.
Circa 12 milioni di euro serviranno alle micro, piccole e medie imprese che vogliono consolidare la propria posizione sul mercato globale attraverso la partecipazione alle fiere internazionali in Lombardia. Altri 12 milioni, invece, riguarderanno le Mpmi che investono nella transizione green. Ulteriori 20 milioni di euro sono dedicati a sostenere il processo di trasformazione digitale delle micro, piccole e medie imprese mentre 25 milioni di euro sono a disposizione per le micro imprese lombarde che vogliono effettuare interventi sugli impianti e le attrezzature, con l'obiettivo di efficientare l'impatto ambientale e i consumi energetici. Infine, previsto uno stanziamento di 32 milioni di euro per sostenere l'accesso a forme di credito alternativo. «Crediamo che sia giusto programmare gli strumenti a disposizione delle aziende e aiutarle a migliorare la loro capacità produttiva e di innovazione» ha commentato l'assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi che ha presentato le nuove misure durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia.
Guidesi, che oggi è l'attuale presidente in carica di Ecrn-European chemical regions network, l'alleanza delle regioni europee della chimica e presto, con un evento che si terrà in Lombardia a fine novembre, assumerà anche la guida dell'alleanza dell'automotive, si è rivolto anche alle istituzioni Ue che si stanno insediando in questi giorni: «L'auspicio è che la prossima commissione europea prenda atto degli errori che sono stati fatti. Di persone come Frans Timmermans - ha detto Guidesi parlando dell'ex commissario europeo per il clima e il Green deal - ne abbiamo avute e credo anche che siano bastate. Da prima Regione manifatturiera d'Europa ci siamo candidati per interloquire direttamente con la commissione europea, insieme a quelli che contribuiscono al prodotto interno lordo del continente, per elaborare proposte che non eludano gli obiettivi ambientali ma che abbiano l'obiettivo di raggiungerli con realismo e neutralità tecnologica».
Auto elettriche
L'assessore ha parlato anche di automotive, ritornando sulle auto elettriche. Il mantra rimane sempre lo stesso: non c'è solo l'elettrico, per abbattere le emissioni ci sono anche soluzioni alternative, come i biocarburanti: «Non abbiamo mai detto no all'auto elettrica - ha concluso -. Ma siamo convinti che si debba puntare su tutte le possibilità e che in futuro ci sarà ancora il motore endotermico con i biocarburanti. Poi ci sarà l'auto elettrica per chi può permettersela e magari, un domani, anche quella a idrogeno o con i carburanti sintetici. Gli obiettivi ambientali si possono raggiungere ma serve un po' di sano realismo e soprattutto libertà d'azione, per far sì che i territori lavorino secondo le peculiarità e l'innovazione che possono mettere in campo».
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