Transizione 5.0: aperto il portale per le richieste
Al via le domande per gli incentivi del piano Transizione 5.0. Le prenotazioni possono essere presentate sulla piattaforma dedicata sul sito del Gse dalle 12 del 7 agosto per investimenti nella trasformazione digitale ed energetica delle aziende e la formazione.
I fondi stanziati
I fondi stanziati sono pari a 12,7 miliardi complessivi nel biennio 2024-2025. Di questi, 6,3 miliardi di euro, provenienti dal programma RePower EU, finanziano il Piano Transizione 5.0 vero e proprio. Altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, sono a disposizione per Transizione 4.0.
Il credito d’imposta, con un’aliquota massima del 45% e minima del 5%, è riconosciuto per nuovi investimenti effettuati dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare le pratiche entro il 28 febbraio 2026.
Come verranno erogati i bonus
Una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy sottolinea «l’automatismo della misura»: i bonus saranno erogati senza istruttorie o valutazioni preliminari.
Tutti i tipi attività sono coinvolti, di ogni dimensione, settore e territorio e l’incentivo è cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali a eccezione del credito d’imposta Transizione 4.0 e del credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (Zes) e nelle Zone Logistiche Speciali (Zls).
I progetti ammissibili
Sono ammissibili al beneficio 5.0 i progetti che riguardano investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell'unità produttiva o 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento.
A queste condizioni è possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
L’obiettivo
«Transizione 5.0 sarà uno strumento di nuova politica industriale che coniuga innovazione e formazione: è il primo piano in Europa con incentivi per le due transizioni, green e digitale, insieme con la formazione dei lavoratori», ha dichiarato il ministro Adolfo Urso, che si attende dal piano «un impulso significativo agli investimenti delle imprese italiane».
«Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del piano siamo entrati nel vivo della trasformazione ecologica e digitale», ha detto il sottosegretario al Mimit, Massimo Bitonci. Bitonci ha ricordato le trattative con la Commissione europea, che hanno consentito includere molti settori inizialmente esclusi e allungato l’iter. Il piano, molto atteso dalle imprese, è previsto dal decreto legge Pnrr quater di febbraio.
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