Economia

Torna la Bie, fiera a «chilometro zero» del lavoro e delle tecnologie dei metalli

La rassegna Brescia Industrial Exibition fino a domani a Montichiari. Miotto: «Occasione di confronto sulle eccellenze del settore»
Uno scatto di una passata edizione della Bie - © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto di una passata edizione della Bie - © www.giornaledibrescia.it
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Si è aperta ieri (e prosegue nelle giornate di oggi e domani, con orario continuato dalle 9 alle 18) l’ottava edizione della Bie, Brescia Industrial Exibition: biglietto d’accesso gratuito scaricabile dal sito www.fierabie.com o in loco, presso il Centro Fiera del Garda di Montichiari, in via Brescia. Qui, dopo un anno di assenza, sono 40 gli espositori del Nord Italia che hanno deciso di prendere parte per tre giorni alla «Fiera delle lavorazioni e delle tecnologie dei metalli».

Un ambito, questo, che vede la nostra provincia in prima linea, ma che pare attrarre sempre meno attenzione proprio dai bresciani. «Spiace che l’evento sia poco frequentato dai nostri conterranei - afferma Carlo Miotto dalla cabina di regia -: non concepisco come compiano viaggi dispendiosi in termini economici e di tempo per andare alle fiere di settore in altre regioni e all’estero… e snobbino questa, a due passi da casa. Eppure si parla di lavoro, non di “cose futili”. Spero vi sia un’inversione di tendenza o probabile che l’appuntamento possa diventare biennale. Valuteremo».

Anche Silvano Monteverdi è critico verso la non completa valorizzazione del patrimonio a «chilometro zero»: «Ho girato il mondo - dice -, ma non ho mai trovato una concentrazione di eccellenze in ambito lavorativo come a Brescia. Con la Bie cerchiamo di darne uno spaccato, creando un’occasione di confronto tra gli operatori: a tal proposito, sarebbe bello che i “colossi” del territorio partecipassero con entusiasmo e ne traessero beneficio. Al contrario, preferiscono disertare e sbrigare le commissioni nei capannoni».

Il programma

Una macchina al lavoro - © www.giornaledibrescia.it
Una macchina al lavoro - © www.giornaledibrescia.it

Per provare comunque a catturare la curiosità e rendere la kermesse maggiormente attrattiva, ecco varie proposte a corollario. Ad esempio stamane alle 10 è in programma il convegno «Quando i dati hanno valore» organizzato da Eos e incentrato sulle novità software e hardware relative al sistema Mes con l’ingegner Stefano Peli, mentre domani alla stessa ora si tiene la conferenza «L’industria bresciana da fine ‘800 ad oggi» a cura di Marcello Zane (prenotazioni agli incontri su www.fierabie.com).

Lo stesso giornalista ha poi curato le didascalie della mostra fotografica «La cultura dell’industria bresciana»: impreziosito da istantanee d’epoca fornite dalla Fondazione Negri, una sorta di tributo alle eccellenze produttive «nostrane» nei vari campi (armi, auto, marmi, chimica, fonderie, acciaierie, manifattura e, ovvio, la meccanica).

E, ancora: nell’anno di Brescia e Bergamo capitale della Cultura, nel padiglione sono esposti una selezione di automezzi e macchinari storici.

In particolare spicca la prima macchina a tre mandrini della Porta Solutions di Villa Carcina (1958), la pressa HP 2 della Maicopresse di Borgosatollo (1975), il tornio parallelo degli anni Trenta della valtrumplina Berardi, nonchè la prima apparecchiatura elettrica italiana per il suono automatico della campane Dan della De Antoni di Chiari, risalente agli anni Cinquantamila. 

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