Economia

Timken: «Sei realtà interessate, ora però accelerate i tempi»

La Fiom Cgil sollecita l’azienda per il processo di reindustrializzazione. Il Mise si fa da garante e convoca un incontro a gennaio
Una delle assemblee dei lavoratori dopo l’incontro al Mise - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una delle assemblee dei lavoratori dopo l’incontro al Mise - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono sei potenziali investitori interessati al progetto di reindustrializzazione della Timken di Villa Carcina. Inomi li conosce solo il coordinatore della struttura per le crisi di impresa del Ministero dello Sviluppo economico, Luca Annibaletti, che ieri era seduto al tavolo con il direttore dello stabilimento bresciano Francesco Contolini, il presidente europeo di Timken Italia Andy Dillon, alcuni rappresentanti della Regione Lombardia, il vicepresidente di Confindustria Brescia Roberto Zini e i sindacalisti della Fiom Cgil Antonio Ghirardi e Michele De Palma.

L’incontro, come conferma una nota diffusa dalle tute blu della Camera del Lavoro di Brescia, è stato «fortemente voluto» dal sindacato e dai lavoratori della Timken, preoccupati «dal troppo tempo trascorso» dalla firma dell’accordo di reindustrializzazione del sito di Villa Carcina ad oggi senza aver visto risultati concreti nonostante le varie manifestazioni di interesse raccolte da diversi operatori economici.

Il punto

Il 30 ottobre Fiom, azienda, Confindustria e Regione Lombardia hanno formalizzato una sinergia volta al rilancio dello stabilimento bresciano. Un accordo unico nel suo genere in Italia, quantomeno per due aspetti. Innanzitutto ogni attore in campo si è impegnato a salvaguardare i posti di lavoro, perseguendo appunto la reindustrializzazione della Timken. Inoltre, le istituzioni del nostro territorio (Provincia, Comunità Montana di Valle Trompia e Comune di Villa Carcina) hanno garantito l’attuale destinazione d’uso del complesso industriale valtrumplino, agevolando l’avvio di nuove attività.

«Come Fiom - evidenzia il segretario provinciale Antonio Ghirardi - al Mise abbiamo ribadito con forza la necessità di accelerare i tempi, nel rispetto degli accordi, per avviare il progetti di reindustrializzazione della Timken e quindi salvaguardare un’importante realtà occupazionale bresciana. Attualmente ci sono almeno sei investitori interessati al sito Timken, ma se la società ritarda o rallenta le operazioni, gli stessi operatori potrebbero rivolgersi altrove e i lavoratori della Timken (poco più di una cinquantina quelli rimasti a libro paga, ndr) ne subirebbero le conseguenze».

La prossima tappa

In tal senso, già ieri i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico hanno assicurato sindacato e lavoratori. «Dal Mise - continua Ghirardi - hanno garantito che al fine di monitorare e valutare l’avanzamento del progetto di reindustrializzazione previsto dall’accordo di ottobre sarà convocato un ulteriore incontro nella seconda metà di gennaio». Il dirigente del ministero, Luca Annibaletti, peraltro, a quanto risulta è l’unico attore di questa partita, oltre ovviamente ai vertici della Timken, a conoscere i nomi dei sei potenziali investitori. «E per questo motivo - puntualizzano dalla Fiom - si è fatto garante di seguire in modo approfondito l’evolversi della situazione».

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