Economia

Tiber, i lavoratori: «Abbiamo perso ogni speranza»

Flavio Archetti
La società grafica bresciana occupa 50 addetti e la crisi perdura ormai da quattro anni. Il rilancio è considerato «praticamente impossibile»
Lo stabilimento della Tiber - © www.giornaledibrescia.it
Lo stabilimento della Tiber - © www.giornaledibrescia.it
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La crisi della Tiber - realtà specializzata nella stampa di riviste, cataloghi, libri e volantini - potrebbe portare alla perdita dei 50 posti di lavoro. La notizia, amara, emerge dalle parole dei lavoratori del sito grafico di via della Volta, dove il rilancio è considerato «praticamente impossibile» e la prospettiva per l’immediato futuro è solo quella di un’uscita quanto più possibile morbida, accompagnata dal «paracadute» degli ammortizzatori sociali.

I dipendenti sono allarmati: «È vero, in Tiber si affievoliscono le speranze di poter continuare – ci ha raccontato uno degli operatori dell’impresa. Nell’ultimo incontro con i sindacati, il 27 agosto, ci è stato detto che quello in corso dovrebbe essere l’ultimo mese di lavoro, o che forse oltre a questo potrebbero esserci altri quindici giorni, ma insomma, non si andrà oltre. La risoluzione dovrebbe arrivare con un licenziamento collettivo, quindi anche se stiamo ancora lavorando siamo in attesa di una possibile lettera di chiusura del rapporto».

Il sindacato è al lavoro

Dato per assodato che un rilancio è da escludere, oggi i cinquanta lavoratori di Tiber confidano nell’apertura da parte della proprietà dello stato di crisi, di conseguenza a cui poi si potranno innescare i benefici degli ammortizzatori.

I problemi del mercato della carta stampata sarebbero iniziati quattro anni fa, innescati dall’epidemia da Covid e da tutte le sue conseguenze, e si sarebbero inaspriti negli ultimi due anni per il calo degli ordini, l’aumento dei costi energetici e i morsi dell’inflazione, facendo perdere all’impresa cittadina tra il 70 e l’80% del fatturato. Del gruppo di Tiber fa parte anche la Color Art di Rodengo Saiano, acquisita dalla famiglia Becchetti per diversificare il lavoro con la stampa piana (e non ha ciclo continuo), un’operazione che si starebbe dimostrando più competitiva. Oggi il gruppo è formato da circa 120 dipendenti, 50 in Tiber e settanta in Color Art.

La Cig nel Bresciano

Al rientro dalle ferie la cassa integrazione sta prendendo piede anche in altri stabilimenti. All’Iveco di via Volturno è in arrivo un periodo di Cig dal 20 al 30 settembre per i reparti Eurocargo, Daily 70/20 e Elettrificazione, con quest’ultima che la estenderà anche ai giorni tra l’1 e il 4 ottobre. Un periodo di cassa è atteso anche alla Faerch di Verolanuova (imballaggi), funestata il 19 agosto dall’incendio di uno dei suoi capannoni. I dipendenti (120) sono ancora fuori dalla fabbrica ma è probabile che anche per loro possa scattare il ricorso all’ammortizzatore sociale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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