Tessile, agevolazioni per la competitività ma non per Brescia
Agevolazioni finanziare a sostegno della competitività di due importanti filiere industriali nel settore del tessile, presenti nei territori di Prato e Biella, ma dal provvedimento evidentemente sono state escluse tutte quelle aree produttive italiane, in particolare i distretti lombardi, che hanno fatto delle produzioni tessili un’eccellenza del made in Italy.
A sollevare la questione è stato ieri il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti: «Supportare le filiere che portano valore aggiunto all’intero Paese e costituiscono il nido dove crescono quei prodotti bandiera del Made In Italy nel mondo è sacrosanto, bene fa il Ministero dello Sviluppo Economico a sostenerne la competitività. Quello che non si capisce è come mai la misura escluda altri distretti ugualmente rilevanti in termini di valore, come quelli lombardi. È evidente che il problema energetico interessa tutti, non sono Prato e Biella, anzi - purtroppo - colpisce duramente le imprese travalicando confini regionali e settoriali. Chiediamo al Ministero - spiega Massetti - di allargare i confini di un intervento del quale apprezziamo gli obiettivi, contestandone però il criterio esclusivo».
L'obiettivo è supportare programmi di investimento delle imprese che prevedono la realizzazione di progetti dall'elevato contenuto innovativo e sostenibile, risultato di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Ma il provvedimento è circoscritto alle filiere di Prato e Biella. Per gli interventi il Mise ha destinato al Comune di Prato 10 milioni di euro per il 2022; mentre le risorse assegnate in favore dell'industria biellese sono, invece, pari a 5 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2022 e 2023. Innovazione e sostenibilità sono al centro del programma di sviluppo e crescita di molte aziende lombarde che meriterebbero alla stessa stregua di essere incluse tra i destinatari della misura.
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