Economia

Tecnologia, export, innovazione e rete: a Vinitaly la passerella dei vini lombardi

Anita Loriana Ronchi
La nostra regione registra una crescita superiore a quella nazionale, grazie anche al Lugana
Domenica di apre Vinitaly: i vini bresciani rappresentano un'eccellenza
Domenica di apre Vinitaly: i vini bresciani rappresentano un'eccellenza
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Sarà un grande Vinitaly. Le premesse, per il successo della 56esima edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, che aprirà le porte domenica (e fino a mercoledì 17 aprile) a fiera Verona, ci sono tutte. E i dati più confortanti arrivano proprio dalla viticoltura lombarda che ha segnato il nuovo record storico dell’export, arrivato nel 2023 a quota 327 mln di euro. Lo scorso anno il valore dei vini lombardi sui mercati esteri è cresciuto del 3,1% rispetto al 2022, in controtendenza rispetto allo 0,8% della produzione nazionale.

Contemporaneamente, la Lombardia ha consolidato il proprio ruolo di laboratorio nazionale e internazionale dell’agricoltura 4.0 e delle nuove tecnologie applicate alle coltivazioni, attraverso la collaborazione tra istituzioni, mondo dell’impresa, università ed enti di ricerca. Tutto questo grazie all’operosità degli imprenditori vitivinicoli, che mostrano di saper innovare come forse in pochi altri settori, puntando su nuove tecnologie, intelligenza artificiale e ricerca scientifica, con una forte attenzione anche verso la sostenibilità ambientale.

Eccellenze

Si è percepito un sentiment decisamente positivo al tradizionale incontro con la stampa che si è svolto a palazzo Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana ha osservato come i vini lombardi siano i migliori ambasciatori delle eccellenze regionali: «L’ultima vendemmia vede l’89% della produzione riconducibile alle 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt lombarde, contro una media nazionale del 77%. Un’identità forte, che anche quest’anno farà del Padiglione Lombardia a Vinitaly (3.300 mq, oltre 150 realtà presenti) una meta obbligata per gli appassionati e gli addetti ai lavori, che apprezzano un patrimonio vitivinicolo unico per varietà e tipicità».

Da celebrare è la «nuova scoperta», sottolinea l’assessore Alessandro Beduschi, ovvero il successo sempre più riconosciuto a livello internazionale del vino lombardo, che ha addirittura registrato una crescita del 14% sul mercato della Francia, player di prima grandezza, ma anche +8,2% in Spagna e + 6% in Germania. «La Lombardia è capofila - dichiara il presidente di Unioncamere, Gian Domenico Auricchio - quando si guarda all’adozione di nuove tecnologie e ricerca per migliorare la qualità delle produzioni, ridurre l’impronta carbonica e ottimizzare l’utilizzo delle risorse».

I risultati raggiunti sono tutt’altro che scontati, nel difficile contesto geopolitico ed economico, rileva la presidente di Ascovilo (l’associazione dei Consorzi vitivinicoli lombardi, presente nel Padiglione Lombardia con un apposito spazio), Giovanna Prandini, assieme alla necessità di «fare rete» e di «rafforzare gli elementi di distintività delle nostre produzioni».

Così come «c’è da lavorare - rimarca Arturo Ziliani, vicepresidente del Consorzio Franciacorta – per salvaguardare al massimo la sopravvivenza bio-fisica del territorio franciacortino». Intanto, il nostro Franciacorta si fa onore nei Paesi target quali Usa, Svizzera, Belgio, Germania, Regno unito e Giappone. Ben 27 saranno le aziende con uno stand presso l’area Franciacorta, 15 in altri padiglioni e 36 con banco comune.

Il punto

Le eccellenze vitivinicole lombarde
Le eccellenze vitivinicole lombarde

Il quadro generale viene tracciato dall’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del vino di Unicredit-Nomisma Wine Monitor, col responsabile Denis Piantini. Ad avere sofferto di più, nel 2023, sono stati i vini fermi, ma la Lombardia ha avuto una crescita superiore al dato nazionale, con anche una significativa affermazione del Lugana.

Hanno tenuto gli spumanti: c’è poi un calo endemico e che «arriva da lontano» dei vini rossi, su scala mondiale: lo evidenziano i numeri della Gdo, che pure vede un leggero incremento del rosé, mentre l’impennata del fuoricasa ha riportato i volumi al pre-Covid. Non resta, quindi, che attendere l’inaugurazione di Vinitaly 2024. «Avremo più di 4.300 espositori e buyer in arrivo da oltre 140 Paesi del mondo - annuncia il presidente di Verona Fiere, Federico Bricolo -. Saranno quattro giorni di degustazioni, master class di altissimo livello, eventi che collegano vino e gastronomia, chef stellati in arrivo nei diversi padiglioni».

Quest’anno, oltre alla sezione dedicata all’olio, sarà di scena nuovamente anche Xcellent Beers, la rassegna b2b della birra artigianale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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