Tassoni, monomarca in centro a Salò
Lo sbarco in Usa è cosa fatta, la partenza per la Russia e per la Corea del Sud è pronta. Cosa manca? Alla Cedral Tassoni manca la sua terra, Salò, dove è nata nel 1793 e dove è ancora. Così l’azienda viaggia con prudente sollecitudine con un programma che dovrebbe portare prima possibile ad aprire l’azienda alle visite rendendo accessibili non solo gli impianti, ma anche il museo con la storia della comunicazione aziendale e quanto prima un negozio monomarca in centro a Salò dove dovranno rinascere anche i prodotti di un tempo, quelli a base alcolica che sono diventati marginali rispetto alla inarrestabile Cedrata che oggi vale 20 milioni di bottigliette l’anno.
Con l’amministratore delegato Angelo Bettinsoli e con la proprietaria Michela Redini (che continua la storia del casato: la mamma era una Amadei) parliamo di progetti aziendali e di bilanci.
Andare in azienda è inoltre servito per verificare che la Cedrata Tassoni (meglio la Tassoni soda, il nome nato con il prodotto «moderno» nel 1956) è ancora totalmente naturale e nasce con i metodi antichi e immutati. Certo il cedro non è più quello del Garda, ma viene dalla Calabria. Né gli sforzi di un valente vivaista che l’ha salvato dall'estinzione cambierà le cose. La Tassoni ha bisogno di 40 tonnellate di cedri l’anno. Dagli impianti di Salò escono 200mila bottigliette di cedrata al giorno. I conti dell’azienda continuano a consentire il sostegno alle iniziative culturali. Il bilancio 2013 non è ancora approvato, ma dovrebbe chiudere attorno agli 8,5 milioni di euro di ricavi con un utile netto vicino a quello dello scorso anno (fu di 1,5 milioni). Il calo, spiega l’ad Bettinsoli, è di circa il 6% più per una primavera 2013 lungamente piovosa che per la crisi del mercato che, per la Tassoni, è ancora quasi tutto nazionale con una netta prevalenza delle regioni del Centro Sud, dove è notissima. L’export apre nuove prospettive, ma Bettinsoli dice che in Usa si è arrivati a 100mila inconfondibile bottigliette, come primo passo per un target di almeno 2 milioni di pezzi. È insomma una promessa.
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