Superbonus salvo, Brescia approva con cautela: tutelare chi ha agito seriamente
Il Superbonus sembra destinato ad essere materia magmatica anche nelle sue ultime appendici, che anziché «chiudere» la partita (niente proroga ma la possibilità per i redditi sotto i 15mila euro di mantenere nei fatti l’agevolazione per intero attraverso un fondo per la povertà), potrebbero aprire la via a nuove complicazioni.
Così, il commento a caldo di alcuni esponenti delle associazioni bresciane, dopo la chiusura del Consiglio dei ministri è mediamente positivo, non però senza qualche se e qualche ma.
Esprime a monte una riflessione «nel segno del buon senso» il presidente di Ance Brescia, Massimo Deldossi: «Un provvedimento su un argomento così complesso e delicato, per il quale Ance ha avanzato proposte concrete, necessitava l’attenzione della politica alcuni mesi fa. Invece si è intervenuto tardi e male, nelle perigliose more di un complesso iter qual è la legge di bilancio. Dobbiamo guardare avanti, tenendo alta la guardia sulla direttiva case Green dell’Europa, che dovrà essere attualizzata in Italia. Quanto al decreto sul Superbonus, si tratta di un’iniziativa dovuta per tutelare cittadini e imprenditori onesti che si fidano dello Stato.
Ma non si può - aggiunge Deldossi - nascondere una certa delusione per la mancata approvazione del Sal (Stato avanzamento lavori, ndr) straordinario, che avrebbe consentito di beneficiare del 110% anche per i lavori effettuati entro la fine dell’anno, non compresi nei Sal precedenti. Per chi non completa i lavori c’è il rischio che imprese poco serie abbandonino il cantiere del condominio, lasciando opere incompiute e problemi ai condòmini. Peraltro non si conoscono i costi della sanatoria stessa e si devono attendere i 60 giorni riservati all’Agenzia delle entrate per i dettagli operativi».
Artigiani
«È una tutela per i committenti e per chi ha ancora crediti maturati che non saranno soggetti a revoche - osserva Bortolo Agliardi, presidente Associazione Artigiani -. Ma temo che, con il calcolo Isee affidato ai Comuni, quel che seguirà dopo sarà un ginepraio e comporterà un aumento della burocrazia. Si verificheranno situazioni che vanno a salvare qualcuno e non a salvaguardare magari altri che hanno preso impegni e onorato la scadenza. Quando Giorgetti dice che il Superbonus ha effetti radioattivi, non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. C’è chi ha lavorato nel giusto e chi no».
Punta il dito il presidente Assoartigiani contro i «furbetti», che hanno iniziato i lavori in ritardo e non per impedimenti oggettivi: «La moltitudine di cantieri aperti in città da settembre in poi lascia perplessi sull’equità di questo intervento. Chi inizierà a gennaio non potrà avere lo sconto in fattura e ciò è fortemente limitativo».
Ingegneri
Non entra nel merito delle «legittime scelte politiche» Laura Boldi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia, che stigmatizza tuttavia il clima di incertezza cui tecnici e progettisti sono sottoposti. «Non sappiamo mai dove andare a parare, a livello di programmazione. Dopo l’impennata dei primi anni, adesso con la chiusura del bonus c’è un arresto repentino della filiera edilizia residenziale. Chiaro che il tetto del 110% fosse eccessivo; la sconfitta, semmai, per i professionisti sta nell’aver eliminato la possibilità di cessione del credito, che fa diventare poco attraente l’incentivo fiscale soprattutto per chi non ha abbastanza capienza».
E il pericolo di chi approfitta degli spiragli offerti permane: «Dovremmo pensare ad una completa revisione della normativa dei bonus - auspica la presidente degli Ingegneri -, perché troppe sono le aliquote e c’è chi opera in buona fede, ma anche chi nei cavilli riesce a trovare vantaggio».
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