Economia

Superbonus, il valore dell’immobile non deve crescere più del 15%

Criteri guida: aggiornare una rendita catastale a seguito del Superbonus prevede molte variabili da tenere in considerazione: la regola base è quella del «15%»
Il Superbonus punta a riqualificare un patrimonio immobiliare vecchio ed energivoro
Il Superbonus punta a riqualificare un patrimonio immobiliare vecchio ed energivoro
AA

Aggiornare una rendita catastale a seguito del Superbonus non è un gioco da ragazzi, molte le variabili da tenere in considerazione. La regola base è quella del «15%». Ovvero si è obbligati a presentare la variazione nel caso in cui il rapporto tra importo dei lavori (sulla singola unità immobiliare + la quota condominiale) e valore immobiliare originario supera il 15%. «Ma il calcolo è complicato – precisa la presidente dell’Ordine Ingegneri Laura Boldi – perché fra l’altro nel conteggio bisogna tenere conto del valore a nuovo di eventuali impianti sostituiti». «È auspicabile che vengano fissati criteri per stabilire l'effettivo aumento di valore oltre il 15% affinché tale determinazione sia la più oggettiva possibile».

Casi pratici

Per fare qualche esempio, in un edificio condominiale l’esecuzione di un semplice cappotto termico sull’edificio e la sostituzione della caldaia condominiale non comporta il superamento del 15%. Se poi a questo intervento si aggiungono l’impianto fotovoltaico, l’adeguamento sismico, la climatizzazione sulle parti comuni condominiali, si potrebbe sforare il 15%, soprattutto in presenza di lavori nelle singole unità, come la sostituzione degli infissi, l’inserimento di elementi di pregio nella pavimentazione. Allo stesso modo, anche nelle unifamiliari il semplice cappotto termico e la sostituzione della caldaia potrebbero rientrare nella soglia del 15%; come pure l’impianto fotovoltaico insieme alla sola caldaia, mentre se gli interventi si eseguono contemporaneamente, magari anche con la sostituzione di infissi, è facile sforare il 15%.

«La comunicazione preventiva che verrà inviata – conclude la Boldi – permetterà ai destinatari di presentare opportune controdeduzioni sia per motivare la non necessità di variazione, sia per dimostrare di aver già effettuato l’adempimento o anche per procedere con il ravvedimento. La controdeduzione dovrà essere supportata dalla perizia di un tecnico qualificato. Sarà lui ad accertare l’esistenza o meno dell’obbligo di aggiornamento del catasto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.