Economia

Superbonus, i contabilizzatori di calore sono un requisito minimo

Prima dell'incentivo uno dei temi più discussi in condominio era la ripartizione delle spese per il riscaldamento
Al centro il tema della ripartizione delle spese per il riscaldamento
Al centro il tema della ripartizione delle spese per il riscaldamento
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Prima dell'avvento del Superbonus uno dei temi più discussi in condominio era la ripartizione delle spese per il riscaldamento, e di riflesso la contabilizzazione dei consumi di ogni singolo appartamento. Con il decreto legge 102/2014 la contabilizzazione del calore nei condomini era diventata necessaria, tranne in casi di impossibilità tecnica o di provata «non convenienza economica». Con la rincorsa al superbonus le molte memorie prodotte rischiano oggi di diventare inutili.

Il Decreto ministeriale del 26 giugno 2015 «Requisiti minimi», infatti, impone l'obbligo di termoregolare e contabilizzare l'uso di energia per il riscaldamento nei casi in cui si effettuino interventi contemporaneamente sull'involucro dell'edificio e sul sistema impiantistico nel suo complesso. Nel caso di ristrutturazione di primo livello - che in ambito Superbonus significa cappotto, sostituzione della caldaia, e intervento sul sistema di distribuzione e sostituzione dei terminali nelle unità immobiliari - è richiesta la dotazione di sistemi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone termiche, assistiti da compensazione climatica, non realizzabile solo se la tecnologia impiantistica prevede sistemi di controllo equivalente o di maggiore efficienza, o ancora, sia tecnicamente non praticabile.

L'unica eccezione è il permesso dell'ufficio tecnico comunale in caso di impossibilità tecnica, ma è del tutto discrezionale, mentre prima bastava l'asseverazione di un tecnico.

 

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