Superbonus e teleriscaldamento, si va verso la soluzione
Gli ultimi nodi verranno sciolti nelle prossime ore. L’atteso maxi-emendamento della maggioranza dedicato interamente al Superbonus è in dirittura d’arrivo. Un documento che fa sintesi delle richieste dei partiti sulle agevolazioni per l’efficientamento degli immobili e che sana, una volta per tutte, l’annoso problema degli immobili di Brescia allacciati al teleriscaldamento.
La correzione è inserita all’ultimo punto del maxi-emendamento e prevede che per gli immobili allacciati al teleriscaldamento, «ai fini della predisposizione degli attestati di prestazione energetica», «si applicano sempre i fattori di conversione in energia primaria validi al 19 luglio 2020, anche nel caso di eventuali successivi aggiornamenti degli stessi». Quindi non verrà applicato il «fattore di conversione» del teleriscaldamento A2A aggiornato lo scorso giugno, che porta gli edifici collegati direttamente nelle classi energetiche più alte anche se l’immobile è un «colabroso» sotto il profilo energetico.
L’emendamento in altre parole riporta indietro le lancette del «fattore di conversione» a quando venne varato il Decreto Rilancio con gli sgravi sulle riqualificazioni edilizie. A tirare le fila dell’operazione è stato in particolare il senatore bresciano Adriano Paroli (Forza Italia) che da ieri si trova a Roma per seguire da vicino le ultime fasi dell’operazione: «Siamo in dirittura d’arrivo, l’accordo è unanime - spiega -. La maggioranza ha fatto un grande lavoro per mettere a punto un maxi-emendamento dedicato al Superbonus che rivedrà gli incentivi del 110%. Lo slittamento è dovuto ad una limatura del testo che non riguarda la questione sul teleriscaldamento». Il provvedimento è molto atteso a Brescia. Molti i condomini fermi sulle agevolazioni a causa del nuovo fattore di conversione di A2A.Sono molte le novità inserite nel maxi- emendamento della maggioranza alla Legge di bilancio. Tra le più rilevanti c’è la cancellazione del tetto Isee di 25 mila euro per gli interventi sulle case unifamiliari. Dovrebbe passare la proposta che prevede una proroga di questo specifico incentivo per tutto il 2022 a patto che entro il 30 giugno venga realizzato il 30% dei lavori (anziché il 60%) togliendo ogni riferimento alla Cila (la Comunicazione di inizio lavori asseverata).
Non solo, l’emendamento toglie anche la dicitura «abitazione principale», consentendo l’intervento anche sulla seconda casa. L’altra novità inserita nel maxi emendamento dovrebbe prevedere la possibilità di allineare i lavori svolti dai singoli condomini, i cosiddetti interventi «trainati» (come la sostituzione degli infissi) previsti sinora solamente sino a fine 2022,con gli interventi «trainanti» (in primis la realizzazione del cappotto termico) previsti nei condomini per i quali vale invece la proroga al 2023.
Si introduce un déclarage per le spese sostenute dal 1º luglio 2022 nella misura dell’ 80% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2022, del 70% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023 e del 65% entro la data del 31 dicembre 2024. Resta ancora aperta la partita del Bonus facciate. Nel maxi emendamento non è stata trovata la quadra, ma la maggioranza sembra protendere per una proroga al 90% almeno per i primi sei mesi del2022 oppure, in alternativa, potrebbe essere portato al 70-75%.
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