Il 54% dei superyacht viene fabbricato in Italia

La Redazione Web
Il giro d’affari della cantieristica nel nostro Paese supera i 4,4 miliardi e sale del 20% l’anno
Uno superyacht
Uno superyacht
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L’Italia è al primo posto al mondo nella costruzione di superyacht e vi sono margini per puntare a ulteriori fette di mercato. Il comparto nautico globale, infatti, continua a crescere e nel 2022 ha toccato quota 33 miliardi, in aumento dell'11% rispetto all'anno precedente.

Di questi, oltre 25 miliardi riguardano i mega yacht. La crescita interessa anche la cantieristica, che in Italia con un giro d'affari da 4,4 miliardi registra un incremento del 20% su anno.

Una quota significativa (il 70%) è generata proprio dai cantieri attivi nella produzione dei superyacht, su cui l'Italia è leader mondiale indiscusso, con una quota di mercato pari al 54% in termini di volume e al 31% in termini di valore del portafoglio ordini.

Lo studio

Il quadro emerge dallo studio Deloitte Confindustria Nautica «The state of the art of the global yachting market», giunto alla sua seconda edizione. Il fatturato del comparto industriale italiano «dovrebbe superare il valore record di addirittura 8 miliardi di euro», afferma il direttore dell'ufficio studi di Confindustria Nautica, Stefano Pagani Isnardi, segnalando che, se i numeri fossero confermati, si realizzerebbe un «record storico per il settore».

Per l'esperto «abbiamo evidentemente una forte propensione ai mercati esteri, con un tasso di esportazione prossimo al 90% del valore della produzione nazionale di nuove unità da diporto».

Le proiezioni vedono nel 2024 un anno «caratterizzato da una normalizzazione della crescita del settore», oltre che «da una più evidente differenziazione delle dinamiche fra prodotti luxury e piccola nautica», continua Pagani Isnardi.

Anche secondo la direttrice generale di Confindustria Nautica Marina Stella, esistono per l'Italia «ampi margini di aggredire queste nuove fasce di consumatori».

Negli ultimi anni il mercato è andato incontro a una spinta aggregativa. Dal 2021 al 2023, infatti, si sono registrate circa 400 operazioni di M&A, soprattutto in Nord America (58% circa). In Italia le operazioni di M&A si fermano a quota 30, di cui il 50% circa relative alla componentistica e agli accessori nautici, mentre il 40% circa ai cantieri attivi nella costruzione di imbarcazioni. Impulso all'internazionalizzazione potrebbe venire dallo sbarco in Borsa.

Dopo le quotazioni della bresciana Bellini Nautica, di Ferretti, Sanlorenzo e The italian sea group altri potrebbero seguirli.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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