Sull’agricoltura dopo la siccità arriva la mazzata degli insetti
È in arrivo il Commissario per la gestione della siccità. La decisione dovrebbe essere assunta dal Consiglio dei Ministri nella prossima settimana. La situazione è catastrofica ed il mondo agricolo soffre pesantemente. Ormai la previsione più attendibile è che si perderà quasi certamente più della metà dei raccolti.
Senza contare, ed è un’ulteriore conseguenza dei cambiamenti climatici, che in Lombardia si sommano anche i danni derivanti da una massiccia diffusione di insetti che, in varia misura anche nella nostra provincia, divorano i raccolti dei cereali e insidiano ortaggi, frutta e verdura.
Mille fontanili a rischio
E la siccità prosciuga anche i fontanili. Infatti l’abbassamento delle falde acquifere, provocato dalla mancanza di piogge e dalla scarsità idrica, sta mettendo in crisi la cosiddetta fascia delle risorgive che coinvolge quasi mille fontanili. Una situazione preoccupante perché oltre a permettere in diverse zone l’irrigazione delle campagne coltivate, i fontanili rappresentano un habitat rifugio per molte specie animali e vegetali.
«Una situazione di grave crisi idrica - spiega Valter Giacomelli - che dimostra l’esigenza di accelerare sulla realizzazione di una rete di invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve a cittadini, industria e agricoltura. A livello nazionale Coldiretti ha elaborato con l’Associazione nazionale delle bonifiche un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. Finalmente in Lombardia si sta lavorando al recupero delle cave dismesse come bacino di accumulo di riserve idriche strategiche».Boom degli insetti
E con queste temperature, che si spingono oltre i 40 gradi, è boom di insetti nei campi e nei frutteti con sciami di cavallette, cimici asiatiche, mosche, formiche, diabrotica, coleotteri giapponesi, ragni, afidi e forficule (forbicette) che danneggiano frutta, foglie, piante e mais già colpite dalla grave siccità.
Così le cimici asiatiche stanno attaccando i frutteti; il ragnetto rosso le coltivazioni di pomodoro; la Popillia japonica, il coleottero giapponese, sta causando danni a tutte le specie vegetali, con i rischi maggiori per mais, il pesco, la vite, il nocciolo e la soia.
Per contrastare la cimice asiatica, forse l’insetto alieno più pericoloso, nei giorni scorsi ha preso avvio - nelle aree di Lonato del Garda; Calcinato; Poncarale; Collebeato e Puegnago del Garda - il programma di lancio di Trissolcus japonicus, meglio noto come vespa samurai e antagonista naturale della cimice. La vespa samurai è grande meno di un millimetro, non è pericolosa per l’uomo in quanto si nutre di polline e nettare ed è in grado di parassitizzare le uova di cimice asiatica.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano molti anni. Ma ormai il danno è fatto.
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