Stop al credito Superbonus, Ance Brescia: «È un torto alle imprese»
Già dopo le prime indiscrezioni, a metà pomeriggio, è scattato l’allarme tra i costruttori bresciani. Il governo impedirà ai Comuni e alle Regioni l’acquisto dei crediti fiscali legati al superbonus, che negli ultimi trimestri ha fatto decollare le commesse e gli affari delle imprese del mattone.
L’intento dell’esecutivo è quello di evitare la formazione di nuovo debito pubblico, visto che soprattutto le Regioni si stanno facendo carico dei crediti maturati con il 110% rimasti incagliati, e oggi sulle spalle delle imprese. Secondo il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi una norma di questa portata innescherà «gravissime conseguenze, facendo un torto non solo al settore ma all’intero Paese. Le imprese edili che si sono fatte carico dei crediti fiscali con la promessa di poterli cedere in seguito - continua Deldossi - si troverebbero davanti all’impossibilità di acquisire nuove commesse e con la necessità di ottenere subito liquidità per pagare fornitori e lavoratori. Sono all’ordine del giorno le segnalazioni di imprese con i cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a cedere, mentre si accumulano i debiti nei confronti dei fornitori e degli stessi lavoratori, che mettono in difficoltà migliaia di famiglie.
Il fenomeno dell’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, precisa ancora il numero uno dell'associazione di via Ugo Foscolo, «è un’opzione percorsa da alcune Regioni negli ultimi mesi partendo dalla Provincia di Treviso, fino alla più recente posizione annunciata dal presidente della Liguria. Si tratta di un aiuto determinante in grado di salvare molte realtà, dal momento che i crediti incagliati valgono circa 15 miliardi».
Le osservazioni negative nei confronti dell’esecutivo vanno anche oltre il merito della possibile iniziativa. Per Deldossi «agire in questo modo dimostra per l’ennesima volta l’attitudine all’incomunicabilità del Governo, che assume posizioni di chiusura su tematiche decisive per il Paese, senza avviare un confronto con le associazioni e i protagonisti del settore».
In conclusione da Ance Brescia arriva anche un monito. «Ci auguriamo che la strada intrapresa sia la conseguenza della scelta di non parcellizzare gli sforzi, per individuare una soluzione valida per tutta la nazione. Se questa è l’intenzione occorre allora intervenire subito, perché non si può attendere ancora».
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