Stefana, un futuro nella logistica: Esselunga pronta a investire
C’è un futuro possibile e sorprendentemente diverso per la Stefana di Ospitaletto. Quel che continua ad essere uno fra i più moderni impianti siderurgici nazionali, (fra le cause delle difficoltà che hanno costretto la famiglia Ghidini a chiedere l’ammissione al concordato) potrebbe in due-tre anni diventare una piattaforma per la logistica.
Meglio: dovrebbe diventare il polo di distribuzione del gruppo Esselunga, il magazzino centrale per il Nord Italia. Lo consentirebbero gli spazi, i collegamenti viari, autostradali e ferroviari. L’area è vasta. Sono circa 700mila metri quadrati e lo stabilimento si trova molto vicino alla Brebemi.
L’offerta irrevocabile d’acquisto, depositata in Tribunale nei giorni scorsi, è stata presentata congiuntamente dalla Gip della famiglia Ghidini e dalla Esselunga spa.
Sul piatto ci sono 53 milioni di euro per tre dei quattro stabilimenti: Ospitaletto, appunto, Nave (via Brescia) e Montirone. Non pare sia ben precisato se le due società abbiano già deciso una successiva «spartizione» degli stabilimenti, ma a rigor di logica si può pensare che a Esselunga interessi l’area franciacortina mentre ai Ghidini quella di Nave e Montirone con i relativi impianti. Via Bologna, rimasta fuori da questi giochi, invece, potrebbe interessare a Duferco.
Quanto al tema dell’occupazione, Esselunga e i Ghidini in una nota scrivono che «si prevede l’assorbimento della forza lavoro ivi impiegata». E quindi all’incirca 400 persone.
Esselunga punterebbe a realizzare a Ospitaletto quanto non è riuscita a fare negli anni scorsi ad Azzano Mella, ossia quel polo logistico per tutto il Nord Italia disposto su una superficie di 500mila metri quadrati. Un polo per il quale la società di Bernardo Caprotti era pronta ad investire 200 milioni di euro.
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