Stefana, asta al ribasso per Montirone: un milione da Alfa Acciai
Un’offerta è arrivata, ma solo per il ramo d’azienda di Montirone, l’acciaieria elettrica, 450mila metri quadrati in tutto e 71 dipendenti.
Deserta invece l’asta per il sito di via Bologna a Nave, un impianto di laminazione da 250mila metri quadrati a cui fanno capo 196 dipendenti.
E’ l’esito dell’ultima asta pubblica indetta da Pierfranco Aiardi, il liquidatore fallimentare della Stefana, attualmente in concordato preventivo dallo scorso anno.
A farsi avanti è stata l’Alfa Acciai, che sul piatto ha messo però un milione di euro, contro i 4,5 della base d’asta.
«Il sito industriale richiede lavori importanti e dunque una spesa ingente», hanno chiarito i vertici dell'azienda di via San Polo.
Sarà ora il giudice a doversi esprimere, decidendo se autorizzare una nuova asta con base ribassata a 1 milione di euro, alla quale potranno partecipare anche altri potenziali investitori.
In attesa di un nuovo bando, si presume ribassato, anche per il ramo di via Bologna a Nave, dovrebbe intanto chiudersi la partita di Esselunga e di Feralpi, che si sono già aggiudicate rispettivamente i rami della Stefana di Ospitaletto e di via Brescia a Nave. Un’operazione che porterà nelle casse del concordato oltre 60 milioni di euro.
Ora è il momento delle consultazioni sindacali: ci sono venti giorni di tempo per formalizzare il passaggio di proprietà con il versamento di quanto pattuito nell’asta.
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