Brescia, nascono meno startup ma sempre più giovani fanno impresa
La buona notizia è la crescita delle imprese giovanili bresciane con un + 1,63% rispetto al 2023, ma qualche campanello d’allarme (e qualche ragionamento in merito) lo desta l’arretramento dell’imprenditoria femminile, che perde uno -0,56%. Così come in calo risultano essere le imprese straniere, che lasciano sul campo il 2,09%.
Le imprese giovanili sono attualmente 10.023 (8,9% del totale imprese classificate), quelle femminili 23.415 (20,8% del totale), mentre le straniere si attestano a quota 13.337 (11,9% del totale). Pure sul fronte delle start-up innovative, che sono ora 225, si registrano dati in diminuzione in confronto alle 238 di inizio 2024: un decremento del -5,46%, inferiore al dato lombardo (-10,68%) e nazionale (-9,47%), che rappresenta comunque un segnale dell’urgenza di accelerare nelle politiche di promozione dell’innovazione.
Nel dettaglio
Sono elementi che balzano agli occhi scorrendo l’ultima analisi trimestrale «Movimprese» condotta dalla Camera di Commercio, che, nel 2024, tra natalità e mortalità delle imprese evidenzia un saldo positivo di 1.187 attività, con un risultato superiore a quello dello stesso periodo dell’anno precedente (1035).
Nell’insieme, la voglia di fare impresa nella provincia di Brescia nel corso dell’anno 2024 si mantiene piuttosto elevata. Le iscrizioni hanno toccato quota 7.029 (rispetto alle 6.595 del 2023) mentre, sul fronte opposto, le cessazioni hanno raggiunto le 5.842 unità (nel 2023 furono 5560).
«Nonostante la complessa congiuntura economica – commenta il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone -, la provincia ha mantenuto nel 2024 una discreta vivacità imprenditoriale. Si consolidano, peraltro, alcuni trend già in atto, quali la crescita del numero di imprese del settore terziario e, al contrario, il ridimensionamento preoccupante di quello dei settori tradizionali del manifatturiero, ma anche dell’agricoltura e del commercio. È importante mettere in campo un forte impegno, in particolare a sostegno della competitività del sistema manifatturiero, maggiormente in difficoltà, che, da sempre, rappresenta l’asse portante dell’economia provinciale e nazionale».
Il quadro
Con le ultime rilevazioni, ammontano complessivamente a 116.349 le imprese registrate alla Cdc, con un tasso di crescita dello 1,01%, lievemente inferiore alla media della regione Lombardia (1,12%), dove spicca Milano con il suo 2,02%, ma superiore alla media nazionale che riporta uno 0,62%.
Da tenere presente l’incidenza dell’incremento delle società di capitali, che manifestano un saldo di ben 1.134 unità (+3,13% verso il 2023; sono 40.887 in termini assoluti), a significare che le nostre imprese si evolvono verso modelli più strutturati e in grado di meglio affrontare le sfide che si presenteranno nel prossimo futuro. Quanto alle altre forme giuridiche, salgono di 3.814 unità le ditte individuali (54.094 in tutto), a fronte di un saldo negativo di 312 unità nelle società di persone (18.635).
Le attività
Guardando ai settori, si osserva nel 2024 un significativo incremento delle imprese afferenti alle attività professionali, scientifiche e tecniche (saldo tra iscrizioni e cessazioni di +244 unità), delle costruzioni (+123) e delle attività finanziarie e assicurative (+49). Tra i comparti che registrano invece saldi negativi troviamo l’agricoltura (-140), il manifatturiero (-224) e il commercio all'ingrosso e al dettaglio (-387).
Per quanto concerne l’artigianato, si rileva un saldo positivo di 82 unità; in calo le attività manifatturiere (-146) e in aumento il settore costruzioni (+145) e dei servizi (+81), il che porta ad avere, a fine 2024, 31.528 imprese artigiane iscritte al Registro.
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