Economia

Stalle roventi, nella Bassa in azione ventilatori e doccette

Le mucche soffrono il caldo, produzione di latte in calo tra il 5% ed il 10%. Ecco i rimedi adottati nel Bresciano
Ventilatori in azione nelle stalle (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Ventilatori in azione nelle stalle (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie, dove le mucche con le alte temperature di questi giorni stanno producendo, in alcuni casi, dal 5% al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. È quanto afferma Coldiretti Brescia in base a un monitoraggio sul territorio sugli effetti dell’innalzamento della colonnina di mercurio, con le previsioni di Arpa che per la giornata di oggi, lunedì 28 giugno sottolineano il rischio di disagio da calore moderato o forte sulla pianura e nei fondivalle più bassi.

«Afa e caldo si stanno facendo sentire – precisa Sonia Moletta allevatrice di Rudiano  - non in modo eccessivo ma le mucche iniziano a mangiare meno e produrre meno  latte anche se, grazie al sistema di ventilazione in funzione giorno e notte, speriamo che arrivi un po’ di pioggia rinfrescante anche se le previsioni meteo prevedono ancora caldo almeno per una settimana».

Per le vacche da latte - precisa Coldiretti Brescia - il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. «In soccorso a questa situazione e per mantenere i livelli produttivi nella media - precisa Angelo Bettoni giovane allevatore di Torbole Casaglia - abbiamo messo in atto tutte le misure anti afa come ventilatori,  doccette refrigeranti, e razione alimentare  modificata in modo da garantire la produzione senza alzare troppo la temperatura del corpo durante la digestione».

L’estate però è appena iniziata e la preoccupazione per i prossimi giorni, assieme all’aumento dei costi di acqua ed energia elettrica, è alta: «La situazione per adesso è attenzionata - conclude Mauro Belloli responsabile settore economico di Coldiretti Brescia - è certo che, il perdurare del clima caldo e l’innalzamento della temperatura rappresentano una seria preoccupazione sia per la produzione degli animali che per le colture in campo».

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