Sostenibilità, Brescia lancia la Cittadella dell’Innovazione
L’innovazione sostenibile va gestita come l’arte del Rinascimento fiorentino: non frutto del caso, ma voluta con forza dai signori del tempo che crearono botteghe e centri di eccellenza, per sperimentare e formare i giovani alle nuove tecniche artistiche.
Tra i «discepoli del nuovo» c’erano Andrea del Verrocchio, Leonardo da Vinci, tanti pittori di bottega, che riuscirono ad imprimere un segno indelebile alla società fino ai giorni nostri. La nuova arte del Rinascimento è l’innovazione sostenibile. Riccardo Trichilo utilizza queste immagini per spiegare la filosofia che anima l’idea della Cittadella dell’Innovazione Sostenibile.
Primo grande progetto che il «sistema Brescia» si accinge a presentare a Roma con l’obiettivo di intercettare, per l’intero territorio, i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. «Il futuro è la sostenibilità piena. Una sfida per Brescia, una grande opportunità per l’intero sistema economico e sociale - ha tenuto a sottolineare l’amministratore delegato del Csmt -. Un progetto sferico. Che abbraccia a 360 gradi tutti i vari aspetti che ci circondano; che vuole fondere tecnica con etica, manifattura con arte».
L’ambizioso progetto, nato in collaborazione con Innexhub, è stato presentato ieri nell’Auditorium Santa Giulia ed ha come obiettivo quello di innescare un processo virtuoso di rinnovamento in ambito industriale, culturale e sociale. «Luogo che aiuterà l’intera provincia, ad affrontare le importanti sfide della transizione. Che ci farà affermare come modello di città moderna, innovativa e sostebibile - ha spiegato il presidente del Csmt, Emidio Zorzella -. Il progetto è complesso, ma questo è il momento di unire le forze, per costruire la Brescia del futuro ed assicurare benessere al nostro territorio».
Un territorio che ha molte carte da giocare. Zorzella elenca tutti i primati della nostra provincia: dalla manifattura, all’agricoltura, dal turismo alla lavorazione dei metalli: «Noi siamo questo ecosistema di eccellenze. Questa eterogeneità di risorse e competenze è la nostra forza che dobbiamo catalizzare in una identità ben riconoscibile». La mission del Csmt, che quest’anno compie i suoi primi 15 anni di vita, è da sempre «fare insieme innovazione sostenibile» «Sostenibilità sociale, economica e ambientale: questo è il vero benessere. E l’innovazione è lo strumento per raggiungerla».
Per ora la «Cittadella» è poco più di una ambiziosa idea. Ma se andrà in porto è destinato a cambiare il volto della città. Il progetto di sistema - misto pubblico e privato - verrà presentato a Roma nelle prossime settimane. L’obiettivo è intercettare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza che rappresenta oggi il fulcro del rilancio dell’Italia.
Sorgerà in città, quasi sicuramente su un’area dismessa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: dall’ex Tempini, all’ex Pietra, fino Magazzini Generali. «Aree da rigenerare e da riportare alla dignità», sottolinea il presidente di InnexHub, Giancarlo Turati. In questi spazi troveranno sede società digitali, startup, Csmt e Innexhub, athelier artistici, housing sociale, laboratori di tecnologia digitali, di elettrochimica e di nanotecnologie, per aiutare le pmi del territorio a fare ricerca applicata e centri di prova. Ma anche aree di co-working, alloggi.
Obiettivo è innescare e diffondere un nuovo modello di sviluppo, un nuovo rinascimento e fare rifiorire la nostra capacità di inventare.
Progetto corale di sistema, un po’ come avvenne con l’esperienza di Expo 2015 dell’Albero della Vita. «Insieme significa non lasciare fuori nessuno - precisa il presidente di InnexHub -. Non ci sono esclusive, ci sono solo opportunità». Perchè spiega Giancarlo Turati riprendendo una frase di don Fabio Corazzina: «Una città non si misura dalla sua lunghezza o dalla sua larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni. Hic sunt Leones è il sogno di questa città. È la città che sognamo e che ora dobbiamo costruire».
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