Sono 3.300 gli under 30 che creano un'attività
Laboratori di pasticceria e take away gourmet, wine bars e il design/falegnameria applicato all'informatica: sono solo alcune delle 105 idee imprenditoriali dei bresciani under 30.
Secondo una indagine della Camera di Commercio di Milano, nella nostra provincia sono attive oltre 3.300 imprese con titolare un under 30.
A livello regionale sono presenti oltre oltre 24 mila le pmi under 30. A Milano il numero maggiore (7.478 imprese individuali, 30,8% regionale), seguita dalla nostra provincia (3.337, 13,8%), Bergamo (2.829, 11,7%), Varese (2.067, 8,5%) e Monza e Brianza (1.953, 8,1%). Queste imprese sono calate in un anno, -2,3%, ma cresce il peso delle donne le cui titolari pesano oggi in regione il 27,9% del totale.
Nel II trimestre 2016, il saldo tra avviamenti e cessazioni del territorio bresciano è positivo per 2.189 unità: se le uscite dal mondo del lavoro sono 40.135, i nuovi accessi sono invece 42.324. A metterlo nero su bianco è il Report 2015 dell’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (Arifl) della Lombardia, che come ogni 3 mesi effettua un’analisi dettagliata dell’andamento del mondo del lavoro regionale prestando attenzione anche alle singole province.
Guardando al territorio bresciano, dunque, si è votati ad un cauto ottimismo, blandamente smorzato solo dal paragone con i numeri del I trimestre dello stesso anno e del II trimestre dell’anno precedente.
Se si fa il raffronto con il I trimestre 2016, infatti, si nota come il saldo positivo al 31 marzo 2016 fosse ben più positivo di quello al 30 giugno: 9.205 unità contro 2.189, frutto della sottrazione tra i 42.772 avviamenti (comunque superiori a quelli del II trimestre) e le 33.567 cessazioni (quasi 7 mila in meno rispetto a quelle registrate a fine giugno). Un "ottimismo a metà" confermato anche dal paragone con i dati del medesimo trimestre 2015.
Anche se il saldo, a fine giugno 2015, era stato positivo indicativamente per lo stesso numero di unità (2.168 contro 2.189), gli avviamenti erano stati allora ben superiori (45.344) così come, però, anche le cessazioni (43.176). Storico a parte, resta il fatto che il territorio bresciano chiude il II trimestre con il miglior saldo di tutta la regione (seguono solo Mantova con +580 unità e Como con +241) mentre la Lombardia, così come 9 province su 12, lo fanno con numeri da bollino rosso: a livello regionale, infatti, il saldo tra avviamenti e cessazioni è negativo per ben 5.665 unità (gli avviamenti sono 325.322 e le cessazioni 330.987), mentre Bergamo chiude a -1.831 e Milano a -1.336, per citarne solo alcune. Tra i CPI (Centri provinciali per l’Impiego) più prolifici, invece, nel bresciano spiccano quello della città capoluogo (14.414 avviamenti) seguito da quelli di Desenzano del Garda (6.356) e Palazzolo sull’Oglio (5.370).
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