Soncina: «A 104 anni il lavoro rimane una passione che mi tiene vivo»
Nel 1959 fondò la Omsi Trasmissioni, durante la Seconda guerra mondiale trascorse due anni nei campi nazisti: «Ero consapevole che finché avessi lavorato sarei rimasto vivo»
Giovanni Soncina - © www.giornaledibrescia.it
Giovanni Soncina possiede il talento dell’uomo comune: non alza mai la voce, non si crede un oracolo, ma si è fatto conoscere come buon maestro e instancabile lavoratore. Homo faber fortunae suae, predicava Appio Claudio Cieco nell’antica Roma: l’uomo è artefice del proprio destino. Con l’etica delle «cose ben fatte», nel giorno del suo centoquattresimo compleanno Nino Soncina ne è una palese dimostrazione e la sua testimonianza conferma che attraverso il lavoro un uomo costruisce sé stesso e il
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.