Società Benefit: 146 realtà bresciane scelgono di guardare oltre il profitto

L’obiettivo è generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, senza tralasciare il profitto finanziario. Stiamo parlando delle Società Benefit, fenomeno in costante crescita anche nella nostra provincia. Un terzo di queste realtà ha sede in Lombardia (sono 1.500) e Milano rappresenta il 23% del totale nazionale con 1.039. Ma Brescia non è da meno con 146 Società Benefit che rappresenta il 3,1% del totale nazionale e il 9,7% del totale lombardo.
Rappresentano un’evoluzione del concetto stesso di azienda: mentre le società tradizionali hanno come unico scopo quello di distribuire dividendi agli azionisti, le Benefit hanno nel loro statuto (e modello di business) anche obiettivi di responsabilità sociale d’impresa, adottano pratiche sostenibili e trasparenti.
Migliori performance
La sostenibilità è una scelta che ripaga. Mettere in primo piano gli impatti positivi sulla società e l’ambiente non riduce infatti i profitti finanziari di una società. Infatti secondo un’indagine di Assobenefit (Associazione nazionale per le Società Benefit), tra il 2019 e il 2022 le Benefit in Italia hanno messo a segno una crescita del fatturato più che doppia rispetto alle «non benefit» (+37 contro +18%), una migliore redditività (+9% rispetto al +8,3%), più brevetti (24% rispetto al 13%) e certificazioni ambientali (35% contro il 18%).
Gli esempi a Brescia
Tra le prime società manifatturiere che hanno modificato il loro statuto e sono diventate Benefit c’è Imbal Carton, gruppo di Prevalle guidato da Michele Lancellotti: «Diventare SB ha aiutato e ci ha fatto trovare nuovi importanti clienti, nel settore food e nella cosmetica – fa notare Lancellotti –. L’operazione mostra che essere sostenibile, cambiare la propria identità, non è solo un costo per l’azienda, ma un investimento per il presente». «È il punto di partenza di un percorso ambizioso ed impegnativo».
Ad abbracciare il «benefit» anche il mondo della siderurgia. Lo scorso anno la Asonext di Paola Artioli (unica donna italiana ad avere la proprietà e a dirigere in prima persona un gruppo siderurgico) ha modificato lo statuto della società. L’azienda di Ospitaletto ha avviato fin dal 2023 investimenti pesanti per decarbonizzare la produzione di acciai speciali e ha modificato l’oggetto sociale nello statuto nell’ottica della transizione ambientale.
Nel settore della cosmetica ricordiamo Keminova Italiana, realtà familiare di Cellatica che realizza prodotti skincare e medical device: ha varato con successo il progetto della biblioteca di fabbrica, a cui ha dato come nome «Il giardino di carta».
Nel comparto agricoltura si segnala la Ricci Curbastro, fondata nel 1967, è stata la prima cantina in Lombardia a ottenere la certificazione di «Azienda sostenibile» (2017) e la prima in Franciacorta nel 2023 a trasformarsi in «Benefit». Infine tra le società a partecipazione pubblica c’è Acque Bresciane, realtà che gestisce il ciclo idrico in 113 Comuni bresciani, pari a quasi 700mila abitanti.
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