Snapchat sbarca a Wall Street e vola in borsa
Snapchat vola in Borsa all'esordio. I titoli dell'app dei messaggini che svaniscono sono al secondo giorno di quotazioni e non accennano a calare anzi. Ieri, i fondatori del più giovane tra i social network - Bobby Murphy ed Evan Spiegel -, nella giornata in cui hanno suonato la campanella d'apertura alla borsa di Wall Street, hanno visto il titolo aprire a 24 dollari, il 41% sopra i 17 dollari dell'offerta pubblica iniziale (Ipo). E la prima seduta si è chiusa addirittura a 24,48 dollari, facendo segnare un definitivo +44% che vale alla società un balzo ben oltre la valutazione di 33,5 miliardi di dollari (già di per sé tre volte Twitter).
I guadagni proseguono oggi, primo giorno intero di scambi, visto che ieri, come tutte le matricole, Snapchat era partita con quasi due ore di ritardo rispetto alle altre azioni. In avvio di seduta, le azioni di Snap sono subito balzate dell'8,5% a 26,47 dollari per azione e al momento accelerano ulteriormente del 9,07% a 26,70 dollari per azione.
La quotazione di Snap è la maggiore da quella di Alibaba nel 2014, e vede Uber e Airbnb alla finestra: anche se un loro sbarco in Borsa non è previsto per quest'anno, l'attenzione è alta da parte dei due giganti fra le "unicorn", le start up con una valutazione superiore al miliardo di dollari. Fra scambi intensi, con 117 milioni di azioni che passano di mano, lo sbarco a Wall Street di Snap rappresenta infatti un test per l'appetito degli investitori che si chiedono se sarà la nuova Facebook o la nuova Twitter, scommettendo più sulla società di Mark Zuckerberg.
Non tutti però sono convinti che la quotazione di Snap possa essere considerata un termometro per il mercato. Snap e il successo della sua ipo «è legato più all'abbondanza di liquidità disponibile che alle sue prospettive» affermano alcuni scettici. I numeri di Snap sembrano essere dalla parte dei critici: la società ha chiuso il 2016 con perdite per 514 milioni di dollari, dopo un rosso di 373 milioni di dollari nel 2015. I ricavi si sono attestati lo scorso anno a 404 milioni di dollari.
Ad attirare gli investitori sono i 158 milioni di utenti attivi al giorno, che si scambiano in media più di 2,5 miliardi di immagini, aprendo Snapchat 18 volte al giorno. La media di età degli utenti è di 18-24 anni, una generazione che gli inserzionisti pubblicitari hanno difficoltà a catturare in televisione e che quindi sperano di raggiungere sui loro dispositivi mobili.
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