Economia

Siamo la terra degli ipermercati

Continua la corsa della grande distribuzione a Brescia seconda provincia di Lombardia per numero di imprese
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Continua la corsa della grande distribuzione a Brescia, seconda provincia di Lombardia per numero di imprese, addetti e superfici dedicate.

Dove arriverà non lo sappiamo, neppure sappiamo se ci sarà una selezione della specie come è accaduto in molti settori industriali, anche se i numeri per adesso dicono che il mercato regge, almeno scorrendo il report sui bilanci aggregati delle società elaborato dall'ufficio studi di Ancc-Coop, sui dati R&S Mediobanca, che evidenziano come il 2015 per le catene food e non food sia stato l'anno della ripresa, pur con solo una piccola crescita dei fatturati e dei margini.

Però…onore alla bandiera. La strada della grande distribuzione in provincia era stata aperta a metà anni Sessanta da due intraprendenti imprenditori, Luigi Colosio (da Rovato dove nacque Colmark) e Pietro Odolini che in via Patrioti (dove oggi c'è l'autosilo di piazza Vittoria) pose le basi di quella bella storia ancora tutta bresciana che si chiama Italmark/Italgros e, prima di loro, dal mercato coperto aperto nel 1933 dove c'era la Standa in piazza Vittoria.

A seguire, per competere sul mercato, è poi successo di tutto, la Rinascente che nel 1972 sbarca prima a Concesio quindi a Roncadelle e Mazzano, Ikea che piazza un secco uno-due a Roncadelle, l'outlet di Franciacorta, il gruppo Odolini che nel tempo affianca al food profumi, sport e casalinghi, fino al neonato Elnòs, prima ancora Upim in via Porcellaga, i discount che si affacciano nei primi anni Novanta, i paradisi del "fai da te" Brico e Leroy Merlin, l'odeon dell'elettronica di Media World, Esselunga, Coop. Si corre ancora. E la corsa non è sicuramente terminata.

Il confronto per i clienti è sul prezzo e sull'offerta, quello tra imprese sui margini e quel che ci avevano insegnato gli antichi romani (si aeque vendis lucrum defendis) non ha più il significato di un tempo, superato dalla creatività del marketing. In poco più di mezzo secolo la grande distribuzione in provincia si è così dotata di un articolato sistema di imprese che si è basato su uno sviluppo di iniziative unico (in aree di provincia) in Italia e che colloca Brescia al secondo posto in Lombardia per numero di grandi aziende commerciali: ad oggi lavorano 284 supermercati di dimensioni diverse e 37 ipermercati (questi più del doppio di quelli presenti nella Bergamasca ed uno meno di quelli aperti a Milano) distribuiti su 479.183 metri quadrati.

Per meglio render l'idea della dimensione del fenomeno ci sono più di due metri e mezzo di area destinata alla grande distribuzione per ciascuno bresciano (al 31 dicembre 2014 eravamo 1.265.077). Rimandiamo il confronto in Lombardia ai grafici. Il fenomeno ha radici profonde: nel 2005 il sistema della "GD" contava a Brescia 23 ipermercati (su 107 della Lombardia) con oltre 2460 addetti e 75 grandi strutture di vendita che oggi sono triplicate. Il famoso sistema del compasso (che disegna il cerchio su una carta geografica all'interno del quale in un determinato diametro si valuta se l'investimento trova giustificazione) ha funzionato.

Oggi nella GD lavorano nel Bresciano oltre 7500 addetti, molti "recuperati" da aziende che hanno chiuso Ai proto-supermercati che abbiamo scoperto nei film western, (i "trading post", che vendevano dal filo spinato al sapone da barba) si arrivava con il cavallo. Oggi al centro commerciale si arriva con l'automobile. Nulla è cambiato nulla nello spirito della proposta commerciale. Se non la fila per parcheggiare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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