Si può pagare tutto (o quasi) con i buoni pasto
Buoni pasto per fare la spesa al supermercato, ma pure per pranzare in agriturismo o comprare frutta verdura e alimentari in mercati e mercatini.
È la nuova carta di identità dei ticket restaurant che sarà realtà dal 9 settembre, in virtù di un decreto del Ministero dello sviluppo economico.
Provvedimento che introduce la cumulabilità giornaliera dei buoni, fino alla soglia di otto, fronte sul quale finora non vi era chiarezza legislativa e amplia la platea di attività in cui si potranno utilizzare. Non più solo bar, tavole calde, supermercati, ma anche agriturismi, mercati, mercatini e spacci aziendali. A patto, naturalmente, che gli esercenti aderiscano al circuito dei buoni pasto.
Federdistribuzione saluta con favore il decreto, mentre Fiepet Confesercenti, che riunisce bar e ristoranti, rimarca che «il buono pasto non può essere trasformato in un ticket per la spesa quotidiana».
Perplessità le nutre pure Agriturist, l'associazione nazionale degli agriturismi, che teme, sottolinea il presidente regionale Gianluigi Vimercati, in primis, «il rischio che per coprire i costi aggiuntivi del servizio, si vada ad abbassare la qualità dei piatti offerti».
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