Si ferma la discesa dell’industria manifatturiera bresciana
Tra luglio e settembre la dinamica dell’attività produttiva del settore manifatturiero bresciano ha terminato la sua discesa: la variazione rispetto allo stesso periodo del 2023 è infatti nulla (0,0%), dopo ben cinque rilevazioni consecutive negative. La giustificazione di tale dinamica va ricercata non tanto nell’assestamento dei livelli espressi dall’industria del territorio, quanto piuttosto nel confronto con un trimestre non particolarmente brillante (il 3° del 2023).
A evidenziarlo è l’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al 3° trimestre 2024, realizzata su un panel di imprese manifatturiere associate.
La variazione rispetto al periodo aprile-giugno 2024 (congiunturale) è invece pari a -3,9%: si tratta di un’evoluzione giustificata dalla consueta chiusura della maggior parte degli stabilimenti nei mesi estivi e dalla debolezza delle condizioni operative delle aziende, zavorrate, in particolare, dalla prosecuzione della fase di fiacchezza del contesto macroeconomico generale, che si riverbera, tra l’altro, in una nuova rarefazione della domanda, segnalata (come è avvenuto anche negli ultimi trimestri), come il principale fattore di freno alla produzione.
A seguito delle evoluzioni sopra indicate, il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2024, è pari a -1,3%.
Le dichiarazioni di Gussalli Beretta
«Lo stop della discesa della produzione bresciana, dopo cinque rilevazioni negative consecutive, è certamente positivo, anche se rimangono alcuni dubbi e incertezze sulle prospettive per i prossimi mesi. Quanto riscontrato nella manifattura bresciana nel trimestre estivo si inserisce in un contesto nazionale non particolarmente brillante per il comparto industriale – commenta Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia –, con l’indice PMI rilevato da Markit, da svariati mesi al di sotto della soglia di neutralità.
Anche il quadro internazionale non appare entusiasmante, appesantito da molteplici fattori, su cui spiccano, tra l’altro, la crisi dell’economia tedesca, principale partner per il made in Brescia, e dell’intera filiera automotive, i sempre più numerosi fronti di tensione dal punto di vista geopolitico (che minano la fiducia degli operatori economici e franano gli scambi mondiali) e l’elevata incertezza nei rapporti multilaterali, alimentata anche dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti».
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