Si chiama Me l’elettroscooter tutto in resina e made in Brescia
Elettrico, personalizzabile, dal design ricercato, frutto di un progetto innovativo. Ma soprattutto, il nuovo scooter Me (acronimo di Motorino elettrico) è il primo con un telaio fatto di un particolare composto di resine, il Sheet Moulding Compound, molto resistente e più leggero del tradizionale alluminio. Debutto milanese - al Bulgari Hotel - nei giorni scorsi per questo nuovo prodotto molto bresciano che si connota per avere una batteria al litio da 90 kg che è ben sotto la media degli altri ciclomotori elettrici.
E le caratteristiche tecniche di questo scooter a emissioni zero influiscono anche sulla sua autonomia: per ogni ricarica completa della batteria, il Me percorre 80 chilometri, più 10 di riserva (a prestazioni e consumi ridotti). Per "fare un pieno" occorre una ricarica di 5 ore con la presa domestica, e costa in media meno di 2 euro.
Il Me debutta con una Start Edition, al prezzo di 4.790 euro, che dal 20 luglio è possibile pre-ordinare sul sito www.scooterelettrico.me, nei colori bianco e nero. Gli appassionati potranno anche votare online, entro il prossimo 30 ottobre, un terzo colore da mettere in produzione. Consegne: da gennaio a marzo 2016.
«Tutto il progetto è nato 3 anni fa», spiega Veronica Franzini, presidente Me Group: «Dall’idea di realizzare il primo scooter elettrico con un telaio leggero e innovativo, e dal design moderno e accattivante. Abbiamo coinvolto e messo insieme un gruppo di aziende e professionisti, di vario genere e specializzazione, in grado di realizzare questo obiettivo, quasi tutti appartenenti al territorio bresciano. Per questo, definiamo il Me non solo uno scooter Made in Italy, ma anche Made in Brescia».
Nel 2013 è stata costituita Me Group, mentre il gruppo di lavoro del progetto è formato da vari componenti, assemblati tra loro, un po’ come accade per realizzare lo scooter: la progettazione tecnica è stata sviluppata dalla Ve&D, società con base tra Torino e Brescia, mentre la linea di produzione per il telaio, logistica e assistenza post-vendita fanno capo alla cooperativa Scalvenzi di Pontevico.
«Siamo una start-up innovativa e in questi due anni di sviluppo dell’attività i soci hanno investito un milione e mezzo di euro», rileva Franzini, «mentre di recente abbiamo varato un aumento del capitale sociale pari al 20% che verrà destinato al Crowd founding, alla raccolta di finanziamenti da parte di imprenditori e piccoli investitori».
«Il composto di resine Sheet Moulding Compound, utilizzato finora nell’Automotive per produrre paraurti, specchietti retrovisori e altri componenti non strutturali, - continua la Franzini - è stato appositamente adattato per aumentarne resistenza ed elasticità, ed è la prima volta che viene impiegato per realizzare la struttura portante del veicolo. In questo modo, abbiamo messo a punto una soluzione tecnica mai utilizzata prima, di cui abbiamo ottenuto anche il brevetto».
Con questo tipo di brevetto, in pratica l’80% della filiera di produzione è costituita dallo stampaggio del telaio, con le resine termo-indurenti fuse in appositi stampi, ed è il processo di cui si occupa la Scalvenzi. La strumentazione di bordo è di produzione tedesca, il motore elettrico è fabbricato dalla cinese Abat, su specifiche tecniche di Me Group, la sella dello scooter viene prodotta da un'azienda veneta specializzata, e il tutto viene assemblato da un'azienda milanese.
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