Serata Oscar dei bilanci: premiato il coraggio di chi osa
Fa un po’ effetto sentir citare, in occasione dell’Oscar dei Bilanci, appuntamento che per antonomasia si immagina legato alle pure cifre o quasi, un aforisma di Paolo Coelho. Quello, per essere precisi, che recita che «il mondo è nelle mani di chi ha il coraggio di osare e di correre il rischio di vivere i propri sogni». Eppure, il professor Claudio Teodori, che oltre ai numeri mastica bene anche le parole, non lo butta lì a caso. Anzi.
Per lui, che apre le premiazioni quest’anno organizzate nell’inedita e assai suggestiva sede di Iveco insieme al collega Erminio Bissolotti (oltre ad aver curato l'Inserto Bilanci in edicola), i versi del noto scrittore brasiliano sono la sintesi perfetta dell’approccio che oggi più che mai gli imprenditori del territorio dovrebbero avere nei confronti del futuro. Ossia, un atteggiamento di «sfida coraggiosa», capace di travalicare la mera realtà e puntare ancora più su.
«Questo è il momento di osare: gli obiettivi impossibili non esistono», ripete Teodori a più riprese, suffragando quello che potrebbe apparire come uno slogan con la solidità delle cifre: nello scorso esercizio le oltre 1.000 imprese bresciane analizzate hanno raggiunto 53 miliardi di fatturato e 71 di capitale investito.
Un segnale «sicuramente positivo» cui si affianca, a livello psicologico, anche il fatto che il 62% di esse ha aumentato il proprio fatturato e il 42% ha visto crescere anche il reddito. In crescita anche gli investimenti e il valore aggiunto che - precisa il docente - è «la base della redditività ma anche la chiave per comunicare all’esterno che stiamo facendo dei prodotti di alto livello». Certo, per fare il salto invece di procedere «a piccoli passi» manca ancora un pezzettino: il 10% delle imprese bresciane analizzate chiude infatti ancora in perdita, anche se in valore assoluto la percentuale si è ridotta. In ogni caso, per Teodori «la direzione è tracciata», e non resta che prenderne coscienza e guardare avanti.
Del resto, la medesima sensazione si ha anche ascoltando le parole Nicola Anzivino, partner PwC: da una ulteriore analisi sul campione, infatti, emerge che almeno 50 gruppi industriali potrebbero quotarsi al segmento Star di Piazza Affari. Senza dubbio un ottimo segnale, che giustifica anche l’augurio fatto alla nostra provincia. «La quotazione non vuol dire perdere il controllo ma avere nuove risorse per la crescita - tira corto Anzivino - e io mi auguro che Brescia continui a crescere».
Emozionante, e spia emblematica del messaggio che la sala trasuda, la consegna degli Oscar dei Bilanci alle aziende che hanno avuto le migliori performance o scritto le storie più belle: realtà come Mec-Gar (il premio è consegnato da Teodori), AB Service (riceve l'oscar dal delegato Rodolfo Faglia), A. Uberti e OCS (premiate da Nicola Anzivino), Light Contract e Pedrali (consegna il premio Stefano Kuhn) e Copan Flock Technologies (la premia il consigliere di Editoriale Bresciana, Italo Folonari) ma anche menzioni speciali proposte dall’Ordine dei Commercialisti (sul palco il presidente Michele De Tavonatti) come Cittadini, Gummy Industries e Savelli Technologies, passando per l’Oscar al Gruppo La Piadineria e alla stessa Iveco, che nel 2017 ha celebrato il centenario del passaggio dello stabilimento bresciano dalla Brixia Zust alla OM e quindi alla Iveco e riceve l’oscar dalle mani del presidente di Editoriale Bresciana Giovannimaria Seccamani Mazzoli.
A toccare corde assai profonde, infine, la testimonianza di Giovanni «Nino» Soncina, fondatore della Omsi Trasmissioni che conquista il premio non solo per le sue performance ma anche per il coraggio di chi le ha dato vita. A 97 anni suonati, con alle spalle il campo di concentramento e oltre mezzo secolo di lavoro, Soncina riceve il premio «del cuore» dal direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, e quando lei gli domanda come vive l’oggi alla luce della vita vissuta risponde: «Penso che il domani sarà un nuovo punto di partenza, non di arrivo».
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