Semplificare l’accesso al 110%: un decreto per tagliare i tempi
Nel decreto legge sulle Semplificazioni, che il governo si accinge ad approvare nelle prossime settimane per sostenere l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ci sarà anche un capitolo dedicato al Superbonusdel 110%. È stato lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, a dirlo dopo aver confermato che, «il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus al 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazionenel 2021». Ma Draghi ha aggiunto che, «già con un decreto legge a maggio, interverremo con importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione», perché, ha ammesso, le attuali procedure sono complesse. Nello stesso Pnrr si legge che «l'attuazione del Superbonus ha incontrato ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa» per gli edifici più anziani. Insomma troppa burocrazia frena l’attuazione di questa misura.
La richiesta. Il tema è centrale ed è stato sollevato a più riprese dalle associazioni di categoria bresciane: su tutti Ance, Confartigianato, Associazione Artigiani e dagli ordini professionali. La documentazione per partire con i lavori è complessa, a frenare è soprattutto l’accesso agli atti in comune qualsiasi pratica che passi dagli uffici comunali nel caso di vizi sull’immobile. Procedure che richiedono mesi di tempo mettendo a rischio le opportunità concesse dai diversi bonus.
I geometri in campo. «La digitalizzazione dei documenti sul fabbricato da parte della pubblica amministrazione, non è stata mai presa nella dovuta considerazione - tuona il presidente del Collegio dei Geometri di Brescia, Giovanni Platto -. Si presenta disomogenea e carente; a questo si aggiunge una situazione di sottorganico degli istruttori tecnici, ormai cronica forse perché negli anni ci si è preoccupati più di coprire le posizioni dirigenziali che quelle operative». Il Collegio di Brescia ha aperto un confronto con le rappresentanze dei Comuni bresciani e dei tecnici comunali. «Abbiamo ipotizzato diverse soluzioni - spiega il presidente - ; i tempi sono stretti . Tra le ipotesi anche il coinvolgimento dei neodiplomati degli istituti C.A.T. geometra, ma questo significa attendere almeno settembre-ottobre per raccoglierne le disponibilità e pianificare competenze trasversali». L’unica strada, escludendo l’apertura di bandi di concorso per l’assunzione di istruttori tecnici, è dunque quella rappresentato da accordi di collaborazione con l’affidamento di incarichi a liberi professionisti. «Siamo disponibili a collaborare - conclude Platto -. Credo oggi più che mai serva presentare ai giovani la grande opportunità lavorativa che offrono i percorsi di formazione qualificata nell’edilizia. Brescia, unica nel panorama italiano possiede 11 istituti ad indirizzo Cat, corsi presso la Scuola Edile, laurea triennale professionalizzante presso l’Unibs ed i diversi percorsi Its post-secondari di alta specializzazione. Questo patrimonio va valorizzato».
Ipotesi allo studio. Tra le ipotesi allo studio del Governo c’è la possibilità di autorizzare i lavori anche quando sono in corso domande di condono edilizio,«perché l'irregolarità di una singola unità immobiliare non deve impedire alle altre di acquisire la certificazione di stato legittimo» e quindi accedere agli incentivi. Qualora la richiesta di sanatoria venga respinta scatta però la revoca delle agevolazioni. Tra le ipotesi di semplificazione anche quella sul doppio visto diconformità (urbanistica e paesaggistica), che invece potrebbe essere sostituito con una comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico abilitato (Cila).
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