Séjourné: «Acciaio europeo strategico: il mio piano per difenderlo»

«Il nostro primo obiettivo è difendere l’acciaio europeo». Il vicepresidente della Commissione europea e commissario alla produzione industriale e alla prosperità, il francese Stéphane Séjourné, ha presentato le linee del nuovo piano europeo d’azione per l’acciaio e i metalli. Un insieme di misure che sono state illustrate al collegio dei commissari e precedentemente discusse con i rappresentanti del mondo siderurgico europeo.

In un contesto di guerra commerciale, l’approccio dell’Unione sta cambiando: «Il mercato dell’acciaio è sempre più domestico. L’Europa non può essere l’unico mercato aperto nel mondo, rischiando di subire i danni della sovrapproduzione globale. Dobbiamo evitare una dipendenza dai mercati esteri e scongiurare la chiusura di aziende europee, tutelando così i posti di lavoro».
Cosa pensa di fare l’Europa per difendere il settore dell’acciaio europeo?
Il Piano d’azione europeo per l’acciaio e i metalli proteggerà la nostra industria dalle pratiche commerciali sleali, consoliderà la nostra strategia di decarbonizzazione e stimolerà la domanda interna di prodotti industriali a basse emissioni di carbonio. Per prima cosa, quindi, dobbiamo proteggere le produzioni sul territorio europeo. Dal punto di vista normativo, entro il terzo trimestre del 2025 avremo una clausola di salvaguardia più restrittiva, come richiesto dal settore industriale. L’Europa aveva il 7% della produzione mondiale, ma rischia di scendere al 4%.
È necessario intervenire perché l’acciaio è strategico per l’automotive e per l’industria della difesa. Va prodotto in Europa, limitando gli effetti della sovracapacità globale. Un rilancio di questi settori garantirà i posti di lavoro ed eviterà la chiusura di aziende nell’Unione. Per questo motivo sarà corretta anche la CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism, tassa sul carbonio applicata ai prodotti importati nell'UE, ndr), perché abbiamo riscontrato scappatoie e distorsioni che penalizzano i nostri produttori.

Entro la fine del secondo trimestre sarà proposta una nuova «carbon label» per certificare i prodotti europei, utilizzabile come garanzia negli appalti pubblici. Un’altra misura riguarderà il rottame: vogliamo limitarne l’esportazione dal territorio europeo con un'extra-tassazione, affinché questa materia prima rimanga in Europa. Ciò potenzierà gli obiettivi dell’economia circolare e risponderà alla domanda interna. Ovviamente intendiamo intervenire anche sui prezzi dell’energia per calmierarli. La nostra azione si muove dunque lungo tre direttrici principali: aumento della protezione, sostegno alla domanda e gestione del prezzo dell’energia.
L’acier, c’est 2,6 millions d’emplois en Europe.
— Stéphane Séjourné (@steph_sejourne) March 19, 2025
⁰Des emplois menacés par une concurrence déloyale de pays étrangers qui déversent leur surplus de production à prix bradés.
⁰L'Europe présente aujourd’hui son plan pour sauver la filière sidérurgique européenne 👇 pic.twitter.com/nBBOqgaT2u
Come pensate di mantenere in equilibrio la produzione di acciaio con gli obiettivi della transizione green?
Il nostro obiettivo è sostenere sia la competitività sia il processo di decarbonizzazione delle nostre produzioni. Per rendere competitivo l’acciaio europeo, interverremo sul costo dell’energia e rafforzeremo la CBAM per evitare che venga aggirata. Sosterremo inoltre il processo di decarbonizzazione delle nostre industrie affinché l’acciaio europeo a basso tenore di carbonio diventi un modello di riferimento.
Non può esserci reindustrializzazione né un percorso europeo verso la neutralità climatica senza una base industriale siderurgica e metallurgica resiliente all’interno dei confini dell’Ue.

Ha parlato di una nuova clausola di salvaguardia con regole più stringenti: può fornire maggiori dettagli?
Siamo in una fase delicata dei negoziati con gli Stati Uniti, quindi non possiamo fornire ora percentuali precise, poiché rischieremmo di compromettere le discussioni in corso.
Nel terzo trimestre del 2025 definiremo il nuovo dispositivo, ma fino ad allora non faremo anticipazioni per non compromettere sia la trattativa con gli USA sui dazi sull’acciaio, sia quella relativa ad altri settori. Posso però confermare che la clausola di salvaguardia garantirà una maggiore protezione per l’industria europea.
Come pensate di risolvere la questione del prezzo dell’energia?
Per ridurre i costi, la Commissione europea proporrà contratti PPA (Power Purchase Agreement) – accordi di lungo termine tra produttori di elettricità e impianti siderurgici, con prezzi stabiliti al di fuori della borsa elettrica – garantiti dalla Banca Europea per gli Investimenti. Tale garanzia pubblica li renderà vantaggiosi per i produttori. Un secondo importante filone di lavoro riguarda l'idrogeno: dobbiamo investire massicciamente in questo settore, incluso l’idrogeno a basse emissioni di carbonio, prodotto anche attraverso l’energia nucleare.
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