Economia

Seconda vita per Bialetti: si riparte dal lusso accessibile

Il presidenti Ranzoni: «Vogliamo fare prodotti dal design pratico, bello, ma soprattutto accessibile al grande pubblico»
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Lusso accessibile. Bastano due parole per declinare la seconda vita di Bialetti Industrie, principale marchio bresciano del settore casalinghi. La strada è segnata. L’ha indicata il presidente Francesco Ranzoni, a margine dell’assemblea degli azionisti che si è svolta a Coccaglio: «Vogliamo fare prodotti dal design pratico, bello, ma soprattutto accessibile al grande pubblico».

Piano importante, ma soprattutto che prevede investimenti pesanti. Con al centro lo sviluppo del brand attraverso la creazione di negozi monomarca in Italia e all’estero. «Ne abbiamo già aperti 145, l’ultimo in ordine di tempo è all’Arese Shopping Centre. Entro Natale diventeranno 190». Sono 43 i punti vendita aperti nel 2015; altrettanti verranno aperti nei prossimi mesi, di cui almeno 15 in Francia. Strategia.

Nel quartier generale di Coccaglio è stato creato un apposito «Centro stile», dove 8 persone hanno il compito di progettare, disegnare, industrializzare nuovi prodotti che andranno ad arricchire i Bialetti Store: «Sono allo studio 400 nuove referenze a corredo del nostro core business: pentole e mondo del caffè - dichiara Ranzoni -. Si tratta di oggetti per la casa pratici che declinano i nostri brand: l’Omino coi Baffi e il la macchina Cuore».

Espansione del marchio all’estero e focalizzazione nel business. Sono gli obiettivi dell’azione di Ranzoni. Il veicolo per accrescere la quota export sono le due nuove filiali costituite nel 2015 in Francia e Spagna. Mentre va nella direzione della concentrazione del business su padelle e mondo del caffè, la vendita alla Trevidea di Rimini del marchio Girmi, perfezionata nei giorni scorsi per un valore di 3 milioni di euro.

La cura Bialetti sta funzionando. Lo dimostrano i dati di bilancio approvati in assemblea. I ricavi consolidati sono passati da 161,2 milioni a 172,4 milioni in crescita del 6,9%. Il risultato operativo si assesta a 14,4 mln (12,4 mln nel 2014) con un incremento del 16,1%. L’utile del gruppo nel 2015 è di 4 milioni in linea col 2014. In calo l’indebitamento finanziario netto che al 31 dicembre 2015 è pari a 81,5 milioni rispetto agli 85,4 del 2014. La variazione positiva per 3,8 milioni è stata generata dall’attività dell’esercizio e dall’aumento di capitale sociale del 2015 (intorno ai 4,5 milioni per il 64,9% sottoscritto dalla familia Ranzoni azionista di controllo).

L’assemblea a Coccaglio ha approvato il rinvio a nuovo dell’utile della «spa» di 2,9 milioni, previa destinazione del 5% a riserva legale. Nella stessa assemblea è stata deliberata la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, composto da 5 membri tutti tratti dall’unica lista presentata dal socio di maggioranza Bialetti Holding srl (Ranzoni detiene il 64,72% del capitale sociale del gruppo): si tratta di Francesco Ranzoni (presidente), Roberto Ranzoni, Antonia Maria Negri- Clementi, Elena Crespi e Ciro Timpani

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