Se la siccità e le cimici mettono in crisi l'agricoltura
Non solo caldo record, nella prima decade di ottobre è anche caduto in Italia il 79% in meno di
pioggia, con una punta del -92% al nord dove in molti territori è stata addirittura del tutto assente. Tutto questo fa scattare l'allarme smog nelle città e quello siccità nelle campagne. È
quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea.
Il risultato - sostiene l'organizzazione agricola - è un autunno del tutto anomalo con le raccolte dei prodotti tipici di stagione, dai tartufi ai funghi, ridotte al minimo, sorgenti come quella del Po al Monviso in secca e laghi di montagna asciutti mentre con il caldo resistono le zanzare che continuano ancora a pungere. Inoltre, si moltiplicano gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della «cimice marmorata asiatica», originaria dalla Cina, che sta distruggendo
i raccolti nei frutteti, negli orti ma anche le grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia.
Ma se in campagna colpisce la siccità, l'alta pressione nelle città aggrava l'emergenza smog provocata dal traffico con l'innalzamento del livello di polvere sottili oltre i limiti che, in città come Milano, hanno portato a misure di restrizione della circolazione. E poichè le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano, è necessario - precisa la Coldiretti -
introdurre misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e aree verdi. Da realizzare con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici. Una pianta adulta - conclude la Coldiretti - è capace di catturare dall'aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
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