Sconti ingannevoli: Poltronesofà nel mirino dell’Antitrust
«Ogni maledetta domenica», direbbe Al Pacino. Ma anche gli italiani, che ormai da vent’anni non hanno più dubbi: gli sconti di Poltronesofà finiscono immancabilmente nel giorno del Signore. Una pratica commerciale che consiste in spot martellanti – in tv, radio, su social e web – in cui testimonial d’eccezione annunciano costanti promozioni. Proprio contro questa scelta di marketing si è mossa – di nuovo – l’Antitrust, che ha avviato un’istruttoria per pratica commerciale scorretta contro l’azienda emiliana. E ha già provveduto a una prima ispezione. «La società – si legge nella nota di Agcm – non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati».
La modalità
In particolare, «enfatizzerebbe l’esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di sconto – tra l’altro «a termine» – calcolati rispetto a ben più elevati prezzi pieni che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati». Così «indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso». Un modus operandi sotto gli occhi di tutti da sempre, anche per via dell’efficacia delle pubblicità. Non solo perché insistenti, ma per i tanti volti che vi hanno partecipato.
Dal Felice Caccamo di Teo Teocoli, che lamentava come i suoi «guagliun» non volessero giocare perché il sofà a bordocampo era troppo comodo, a Gerry Scotti e l’interrogazione in stile Milionario. E, ancora, il cagnolino di Panariello, l’impazienza della Littizzetto, l’assist di Del Piero, l’irruenza di Mara Maionchi.
Il caso Ferilli, risolto
Chi più di tutti ha reso indimenticabile il marchio, però, è stata Sabrina Ferilli. Il suo «Beato chi so’ fa il sofà» piacione, rimasto nel linguaggio di tutti i giorni, ha dato un’identità all’impresa. Non che quello tra lei e Poltronesofà sia sempre stato un matrimonio felice: nel 2011 la diva querelò Poltronesofà per violazione dei termini del contratto, che prevedeva un numero inferiore di apparizioni dello spot.
Da allora, il metodo comunicativo è cambiato e si è puntato sempre di più sugli «artigiani della qualità», i dipendenti-attori. Che così sono sbarcati anche al Festival di Sanremo 2024. Nel frattempo, con Ferilli pace fatta. Nella réclame del suo rientro diceva: «Sono tornata!».
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