Sciopero generale: come sarà il corteo a Brescia

Anita Loriana Ronchi
Venerdì 29 novembre anche in città e provincia i lavoratori sono chiamati all’astensione da Cgil e Uil, per protestare contro la manovra di bilancio
Mario Bailo e Francesco Bertoli - Foto © www.giornaledibrescia.it
Mario Bailo e Francesco Bertoli - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Scendono in piazza Cgil e Uil, per manifestare contro la manovra di bilancio e per avanzare rivendicazioni anche al sistema delle imprese. Lo sciopero generale è previsto per venerdì 29 novembre con declinazioni a livello territoriale: a Brescia il concentramento del corteo sarà alle ore 9, alla fermata della metro San Faustino, per scorrere poi lungo le via cittadine (risalendo da via dei Mille a corso Garibaldi, fino a corso Zanardelli e via Mazzini) e confluire intorno alle 11 in piazza Duomo, dove si terranno le conclusioni.

Le motivazioni dello sciopero

Le ragioni della mobilitazione, che coinvolge tutte i settori del mondo del lavoro, sono chiare e circostanziate. «Chiediamo al governo di cambiare direzione – spiegano Francesco Bertoli, segretario generale Cgil Brescia e Mario Bailo, coordinatore territoriale confederale Uil –: di prendere soldi dove sono, ovvero extraprofitti, rendite finanziarie, grandi ricchezze ed evasione fiscale, invece di continuare ad usare il lavoratori come bancomat e di fare un finanziamento straordinario per sanità pubblica, servizi sociali, istruzione e ricerca».

Il percorso

Non sono gli unici motivi alla base di un’iniziativa che, ci tengono a sottolinearlo i sindacalisti, non è isolata, ma rappresenta la nuova tappa di un percorso partito da lontano e che proseguirà con coerenza anche nel prossimo futuro. «Il nostro non è, come qualcuno ha detto, uno sciopero strumentale e politico, ma di merito. Non ci stiamo – rimarca Bailo – ad accettare la narrazione di un Paese in cui va tutto bene. Negli ultimi anni, il potere d’acquisto è diminuito del 16% e non è vero che, oggi, abbiamo il più alto tasso di occupazione (si fa rientrare nel computo anche chi ha lavorato una sola ora) e la maggiore trasformazione di contratti a tempo indeterminato. Ravvisiamo scelte di precarizzazione e nessuna attenzione verso una situazione di emergenza coi salari attuali, che si riversa sui consumi. Per non parlare delle pensioni: vergognoso l’aumento delle minime di 3 euro al mese».

Redditi medi

Brescia, raffigurata come «città del benessere» non fa eccezione: il reddito medio annuo è di 28.000 euro, 1.350 netti pro capite, totalmente sproporzionati rispetto a tassi di inflazione e costo della vita. Altro grande tema è quello della contrattazione, su cui numerose categorie sono scoperte, quindi il rinnovo dei Ccnl pubblici e privati. Proprio per questo, in piazza interverranno quattro delegati in rappresentanza di metalmecanici, sanità, logistica e trasporti, pubblico impiego.

«Nella finanziaria – argomenta Bertoli – ci sono anche due fatti di fronte ai quali non possiamo restare passivi: l’accordo di 13 miliardi per il rientro nei parametri europei e la legge delega sulla sicurezza, che introduce un inasprimento delle pene verso chi esprime in maniera democratica e civile forme di dissenso».

Anche i dati sulla cassa integrazione dicono di una situazione pesante: le aziende in Cigo al 21/11 sono 297 con 16.428 occupati; inoltre 124 aziende artigiane con 840 dipendenti coinvolti; 12 in contratto di solidarietà e 1.519 lavoratori.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.