Saniplast, la famiglia Corioni guida il piano di rilancio
Il traguardo è fissato all’anno 2024 con un fatturato di 30 milioni di euro e un Margine operativo lordo di 3,6 milioni.
Una volta raggiunto questa meta, rispettando gli inderogabili vincoli di bilancio, secondo i vertici della Saniplast si completerà il piano di rilancio del gruppo di Ospitaletto, da oltre 50 anni impegnato nella produzione di accessori per il bagno e attualmente esposto a una pesante crisi di natura finanziaria.
Nei termini prescritti dal Tribunale, i legali della famiglia Corioni - a cui fa riferimento la Saniplast - hanno depositato al Palagiustizia il progetto industriale che perfeziona la richiesta di ammissione della società bresciana alla procedura di concordato avanzata in primavera. «Da marzo, l’azienda sta camminando con le proprie gambe - spiega l’amministratore delegato Luca Barzan - e per il 2018 prevediamo ricavi per circa 23 milioni di euro e un Ebitda vicino ai 2 milioni».
Il piano sottoscritto dalla presidente Antonella Corioni è al vaglio dei giudici di via Gambara e quindi verrà messo sotto la lente dei creditori. Ricevuto il benestare da entrambe le parti, l’impresa di Ospitaletto intraprenderà un percorso di risanamento che sarà fondato su alcuni punti essenziali. «A partire dalla prosecuzione dell’attività ed escludendo la cessione dell’azienda da parte della famiglia Corioni - garantisce Barzan -. Ci siamo posti inoltre l’obiettivo di aumentare le vendite da 23 a 30 milioni in cinque anni, preservando l’attuale forza lavoro (140 addetti) e programmando addirittura l’introduzione di 30 nuovi dipendenti entro il 2023».
Contemporaneamente, il management della società di Ospitaletto provvederà alla graduale copertura del debito fin qui accumulato. Il progetto finanziario depositato in Tribunale prevede innanzitutto il rimborso integrale dei debiti «super-senior» (per 1 milione di euro) e «privilegiati» (per 10,2 milioni). Saniplast, tuttavia, aggiunge una nota, è gravata di ulteriori 21,9 milioni in titoli di debito non garantiti, di cui 11,8 milioni dovuti alle banche, 6,4 milioni verso l’Agenzia delle Entrate e il restante ai fornitori». Per questo debito, diviso in due classi, è annunciato un rimborso approssimativo del 30% entro il 2024.
Con l’omologa del concordato, attesa entro il prossimo marzo, Luca Barzan e Antonella Corioni prevedono anche il via libera delle banche per nuove linee di credito fino a 5 milioni di euro.
«Il taglio del debito ci consentirà di ricostruire il patrimonio netto della società, che oggi risulta negativo per oltre 10 milioni di euro», puntualizza l’amministratore delegato di Saniplast, senza nascondere che a garanzia del progetto è considerata un’eventuale cessione degli immobili di Ospitaletto e Verbania, in Piemonte. E in quel caso il quartier generale della società sarà trasferito nello stabilimento di San Paolo. «Questa opzione è una sorta di paracadute - chiarisce Barzan - che utilizzeremmo solo se non raggiungessimo gli obiettivi di bilancio di cui sopra, ma già oggi le performance aziendali ci danno un certo ottimismo».
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