Salumificio Volpi: nuovo stabilimento da 32 milioni nel Parmense

Anche una torta di rose può rappresentare l’idea di impresa che fa comunità. «La regaliamo il giorno del compleanno ad ogni dipendente - spiega Alberto Volpi -. Le fa una micro-pasticceria bresciana, che riteniamo sia la migliore al mondo. Piccole attenzioni che fanno la differenza e creano le condizioni ottimali per un luogo di lavoro a misura d’uomo». La «Fabbrica Comunità» ha spiccato il volo. Il progetto - voluto dall’imprenditore di Collebeato alla guida del gruppo specializzato nella produzione di salumi - si propone di costruire un ambiente di lavoro «sereno, inclusivo, con pari opportunità di futuro per tutti». Un concetto d’impresa di olivettiana memoria ch affonda le radici nella storia imprenditoriale di questa famiglia bresciana.
«Non è un’operazione di marketing o uno strumento per aumentare l’efficienza sul lavoro. Come pure sarebbe riduttivo parlare di welfare aziendale - chiosa l’imprenditore -. È un progetto che appartiene alla nostra coscienza, frutto di un grande lavoro di confronto sui problemi e i bisogni dei dipendenti, l quale ha dato un grande contributo anche l’amico Maurizio Zipponi».
La Fabbrica Comunità
Il pacchetto di «benefit» è ricco: va dal sostegno per l’acquisto della prima casa, «tetto sotto il quale mettere in sicurezza i figli e noi interveniamo nella copertura dei tassi di interesse del mutuo», al contributo alle spese per «la bella nascita» dei figli; poi c’è il bonus per l’istruzione, la cultura e la formazione; ma anche la salute e la prevenzione, con il rimborso per spese oculistiche e odontoiatriche, copertura di franchigie assicurative in caso di gravi malattie, check-up gratuiti.
«È la Fabbrica Comunità, che si prende cura della propria gente, mettendo i bisogni della persona al centro dell’organizzazione affinché tutti possano sentirsi orgogliosamente parte di questa famiglia».
La radiografia del gruppo

Cinque stabilimenti produttivi, un fatturato consolidato di 225 milioni, circa 650 collaboratori. Dall’operosa Brescia alla generosa «food valley», è qui che negli ultimi anni si è collocato il baricentro del gruppo. l quartier generale resta Collebeato, qui si producono affettati «main stream», per il 90% private label per la grande distribuzione organizzata; poi c’è il sito Golden Food di Roè Volciano specializzato in prodotti di gastronomia (roastbeef e da banco); quindi il macello di Offanengo in provincia di Cremona. Fiore all’occhiello è il sito di Traversetolo (provincia di Parma) specializzato in affettati di alta qualità; infine il prosciuttificio Quinta Stagione, di Pilastro Langhirano sempre nel Parmense.
L’obiettivo è raggiungere entro il 2028 un fatturato di 315 milioni, anche per linee esterne attraverso acquisizioni. «Abbiamo deliberato l’investimento di 32 milioni per la realizzazione di un nuovo innovativo stabilimento produttivo "all food" in provincia di Parma. Perché non a Brescia? Perché nella food valley del made in Italy c’è una cultura del lavoro e del cibo che non ha uguali nel mondo ed è l’area dalla quale proviene gran parte della nostra materia prima».
L’investimento nel Parmense
Il nuovo plant da 15mila metri quadrati coperti, sarà alimentato con energia da fonti rinnovabili, combinando la produzione e l’utilizzo efficiente di energia elettrica, termica e frigorifera. Sorgerà su un’area di 70mila metri quadri nel comune di Montechiarugolo. «Nel nuovo sito implementeremo il concetto di comunità energetica, con particolare attenzione alla promozione della share mobility e della mobilità elettrica per tutti i 120 collaboratori del nuovo stabilimento - spiega Alberto Volpi -.Non solo, nel sito verrà realizzato anche un orto biologico a disposizione dei dipendenti».
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