Salone del Mobile, a Milano una cordata di 21 aziende bresciane

Più di 2.000 espositori da 37 Paesi e una cordata di 21 aziende bresciane per il Salone del Mobile di Milano, in corso fino a domenica a Fiera Milano (a queste bisogna aggiungere quelle presenti al «Fuori Salone»).
La manifestazione leader internazionale lancia quest’anno una nuova sfida: costruire mondi a misura di futuro; questo il claim della 63a edizione, che rafforza il suo ruolo di motore strategico per le eccellenze che guidano il cambiamento e di ecosistema che sostiene una crescita innovativa e sostenibile.
I dati sono rilevanti: 9.238.429.199 di euro è il fatturato complessivo dei brand italiani che espongono in questi giorni, pari al 34% del valore dell’intero macro sistema arredo nazionale, composto da oltre 21mila aziende; 148 brand tra debutti e ritorni, distribuiti in oltre 169.000 mq di superficie espositiva netta, di cui 32.000 mq occupati dall’atteso ritorno della Biennale Euroluce (più di 300 marchi, da 25 Paesi).
I bresciani
Ventuno, dunque, le imprese bresciane, distribuite nel Salone, dove sono in vetrina nomi come Casa Zeta di Capriolo, Ghidini Giuseppe Bosco di Villa Carcina, Scab Giardin di Coccaglio e 12 operanti nel settore dell'illuminazione protagoniste nel padiglione Euroluce, fra cui Flos di Bovezzo, Goccia Illuminazione di Poncarale e Simes di Nigoline di Cortefranca; completano il cerchio le partecipanti a Complemento d’arredo, Workplace 3.0, S. Project.
La Milano Design Week esibisce, come tradizione, due anime, fra il «classico» Salone del Mobile e il dinamico Fuorisalone (salgono ad una quarantina con quest’ultimo le bresciane partecipanti) ed alcune delle nostre aziende, fra cui Fast di Vestone, Manital di Gavardo e Landa Illuminotecnica di Lumezzane, ben interpretando lo spirito che lega la doppia matrice espressiva, hanno scelto di aderire ad entrambi.
Euroluce
Grande novità è la prima edizione di The Euroluce international lighting forum, presso l’Arena The forest of space firmata dall’architetto giapponese Sou Fujimoto: due giorni di masterclass e workshop con un panel di relatori internazionali tra lighting designer, architetti, artisti, scienziati, biologi, psicologi invitati a condividere visioni e pratiche di ricerca, con uno sguardo multidisciplinare verso una più profonda comprensione delle prospettive del lighting.
Ad innestare nuove visioni, poi, è ancora una volta un programma culturale di alto livello con tre installazioni site-specific, al Salone e in città (Pierre-Yves Rochon, Paolo Sorrentino, Robert Wilson), i talk e tavole rotonde di Drafting Futures che riuniscono alcune delle menti più brillanti del panorama contemporaneo e una campagna di comunicazione (Thought for humans) per ricordare come ogni progetto debba rispondere, nel segno dell’intelligenza emotiva, ai bisogni dell’essere umano.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.