Sabaf e Cembre mettono il turbo: impennata di ricavi e titolo
Da una parte c’è la robusta crescita dei ricavi, dall’altra quella «impressionante» del titolo in Borsa. Per le quotate bresciane Cembre e Sabaf sarà davvero un 2017 da incorniciare.
La cittadina Cembre nei primi nove mesi ha segnato una progressione dei ricavi del 7,8%; il titolo, che ieri quotava 23,1 euro, nei 12 mesi ha segnato un incremento del 79% (nei 6 mesi la crescita è stata del 19%). Ha fatto ancora meglio il gruppo di Ospitaletto, da pochi mesi guidato dall’ad Piero Iotti, che nei primi nove mesi ha visto il fatturato crescere del 15% a 112,8 milioni; il titolo ieri quotava 21,1 euro, in 12 mesi ha segnato un incremento del 136%, +38% nei 6 mesi.
La società guidata da Giovanni Rosani nei primi mesi dell’anno ha visto i ricavi salire a 97,6 milioni: la progressione è avvenuta sia in Italia (+11%) sia all’estero (+5,6%). Anche a livello trimestrale i ricavi consolidati sono aumentati rispetto al terzo trimestre 2016, passando da 27,8 milioni a 31 milioni, con una variazione percentuale positiva dell'11,2 per cento.
Ricordiamo che Cembre, società quotata al segmento Star di Borsa Italiana, produce e distribuisce connettori elettrici ed accessori per cavo; è inoltre tra i principali produttori mondiali di utensili per l’installazione di connettori. Nel dettaglio il fatturato è stato realizzato per il 41,8% in Italia, per il 42% nella restante parte d'Europa e per il 16,2% fuori dal continente europeo. Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) è pari a 25,3 milioni di euro, corrispondenti al 25,9 per cento dei ricavi delle vendite, è aumentato del 13,7 rispetto a quello dei primi nove mesi del 2016. L’Ebit è statao pari a 20,6 milioni di euro (il 21,1% dei ricavi) in crescita del 15,4%. L’utile netto consolidato dei primi nove mesi è pari a 14,4 milioni (il 14,8% delle vendite), in aumento del 13,4% sul 2016.
Soddisfatto il presidente Rosani: «Prevediamo di chiudere l'esercizio 2017 sia con un incremento delle vendite sia con un miglioramento dei margini reddituali rispetto allo scorso esercizio. Nei primi nove mesi dell'anno abbiamo investito 9,3 milioni e la posizione finanziaria al 31 ottobre 2017 si conferma positiva per 22,6 milioni di euro».
I conti di Sabaf. Nei primi nove mesi del 2017 la Sabaf di Ospitaletto ha venduto rubinetti e bruciatori per 112,8 milioni, il 15% in più rispetto ai 9 mesi dello scorso anno. L’Ebitda è stato di 24,1 milioni (pari al 21,4% del fatturato), in aumento del 27,2%; l’Ebit ha raggiunto i 14,4 milioni (pari al 12,8% del fatturato) con un incremento del 54,2%. Il risultato netto di pertinenza del gruppo è stato di 10,2 milioni di euro, superiore del 62,6% rispetto ai primi nove mesi del 2016.
Investimenti. Da inizio anno la Sabaf ha fatto investimenti per 10,6 milioni (solo 3,6 milioni nel terzo trimestre) di questi circa 2 milioni di euro sono riconducibili all’ampliamento del sito produttivo in Brasile (finalizzati all’incremento della capacità produttiva e all’ulteriore automazione della produzione dei rubinetti in lega leggera) e all’acquisizione dello stabilimento di Arc, società padovana leader in Italia nella produzione di bruciatori per la cottura professionale. Al 30 settembre 2017 l’indebitamento finanziario netto della società è di 27,7 milioni di euro (era di 31,9 milioni di euro al 30 giugno 2017).
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